Il futuro del mercato dei diamanti è nei laboratori o nelle miniere?

Diamanti naturali o diamanti da laboratorio? Il dibattito sul futuro del mercato globale delle pietre preziose è vivace come non mai.

Di fronte a due diamanti ovali con le stesse “C” (chiarezza, carati, colore e taglio), indistinguibili tra loro, vi sorprenderebbe sapere che uno costa 5.000 euro mentre l’altro costa 35.000 dollari?

Eppure, questa è la differenza che ha provocato la più grande perturbazione nel mercato dei diamanti degli ultimi 100 anni. Si tratta della differenza tra diamanti naturali e diamanti creati in laboratorio. I primi vengono estratti dalla Terra, che ha impiegato centinaia di milioni di anni per crearli fino a 240 chilometri sotto la crosta terrestre. I secondi sono coltivati in laboratorio e sono realizzati da scienziati dei materiali nel giro di poche settimane.

Futuro o moda passeggera?

Chimicamente e strutturalmente sono identici e nessun esperto riesce a notare la differenza. Soltanto al microscopio è possibile intravedere il marchio seriale stampato su quelli coltivati in laboratorio.

Nel corso degli anni, la tecnologia ha rivoluzionato innumerevoli settori e i diamanti non fanno eccezione. Il costo della produzione di diamanti creati in laboratorio è diminuito drasticamente nel corso dei decenni e gli esperti del settore dibattono se tutto ciò sarà il futuro o solo una moda passeggera.

I diamanti naturali sono ancora considerati una rarità, gemme forgiate nel corso di millenni e raccolti dalle profondità di Madre Terra. Un diamante coltivato in laboratorio, pur essendo identico ad uno naturale, può essere creato in poche settimane.

La psicologia umana ci porta a nutrire il desiderio di oggetti rari e preziosi, qualcosa che risale alla notte dei tempi. Le gemme e i metalli preziosi ci fanno sentire speciali e, forse, ciò è dovuto in parte al fatto che sono difficili da trovare e costosi da possedere.

I prezzi dei sintetici sono crollati negli ultimi anni

I commercianti di diamanti naturali tendono a chiamare quelli creati in laboratorio “sintetici“, termine che gli appassionati di diamanti creati in laboratorio ignorano perché tali pietre sono chimicamente identiche alle loro versioni naturali.

Tuttavia, il mercato dei diamanti sintetici ha subito un forte calo dei prezzi che ha deluso tutti quei consumatori che li hanno acquistati a prezzi elevati. La reputazione di tutto il settore potrebbe subire un danno reputazionale conseguente. Qualcuno stima che anche la domanda di diamanti naturali ne verrà danneggiata, con un calo del 30% nel breve e medio termine, senza contare che ci vorranno anni prima che il mercato si riprenda.

Anche se i diamanti creati in laboratorio non sono una novità (la General Electric li aveva realizzati negli anni ’50), quello che è cambiato è la tecnologia e il processo produttivo, diventati più economici. Di conseguenza, il mercato dei diamanti creati in laboratorio è cresciuto da 1 miliardo di dollari nel 2016 a 12 miliardi di dollari nel 2022.

Per Pandora sono il futuro del lusso

Per quanto riguarda i prezzi, quelli dei diamanti creati in laboratorio tendono a essere mediamente circa l’80-90 per cento inferiori a quelli dei diamanti naturali. Le ragioni sono svariate.

Le gemme naturali hanno una filiera più lunga e costosa, dalla miniera al piano di taglio fino alla vetrina del gioielliere. Le pietre create in laboratorio aggirano completamente il processo di estrazione, pur essendo piuttosto elevati i costi di capitale per la tecnologia utilizzata per crearle.

Secondo Alexander Lacik, Amministratore Delegato e presidente di Pandora, i diamanti creati in laboratorio combinano bellezza e responsabilità, oltre a rappresentare il futuro del lusso.

L’intero mercato si è “democratizzato”

Per avere un’idea del significato che l’uso esclusivo di diamanti creati in laboratorio comporta per Pandora, l’azienda sottolinea che se tutti i diamanti fossero estratti con la stessa impronta di carbonio delle pietre create in laboratorio da Pandora, si risparmierebbero più di 6 milioni di tonnellate di anidride carbonica all’anno, ovvero le emissioni dell’elettricità utilizzata da tutta la Danimarca (dove tra l’altro l’azienda ha sede) l’anno scorso.

Tutto ciò considerato, quale sarà allora il futuro del mercato? Naturalmente, saranno gli acquirenti a decretare il successo dei diamanti naturali o di quelli sintetici, anche se è probabile che l’enorme differenza di prezzo giocherà un ruolo determinante. Di certo, per il momento, non possiamo che constatare come l’avvento delle pietre prodotte in laboratorio abbia “democratizzato” l’intero mercato dei diamanti.

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