È iniziata la battaglia per assicurarsi l’alluminio non-russo dell’LME

L’alluminio LME che non proviene dalla Russia è diventato oggetto di contesa tra i grandi traders. Le conseguenze di questa battaglia non porteranno nulla di buono…

Alla borsa dei metalli di Londra è cominciata la battaglia per il controllo di tutto quell’alluminio che non proviene dalla Russia.

Le scintille di questo inedito conflitto si sono fatte vedere la scorsa settimana quando, come ha riportato Bloomberg, più di 130.000 tonnellate di alluminio sono state richieste per il ritiro fisico dai magazzini di borsa. L’obbiettivo era di impedire ad uno dei più grandi traders di metalli del mondo, che aveva imbastito una posizione dominante sull’alluminio del London Metal Exchange (LME), di acquistarlo.

Acquisti di alluminio per 318.000 tonnellate

Si tratta di IXM, di proprietà della cinese CMOC Group Ltd., che ha accumulato un numero enorme di contratti di alluminio per consegna 17 maggio (terzo mercoledì del mese). IXM ha comprato oltre 318.000 tonnellate di alluminio (per un valore di oltre 700 milioni di dollari) su un totale di poco più di 370.000 tonnellate disponibili per la consegna dai magazzini LME. Ciò ha fatto impennare la backwardation per le scadenze di mercoledì, cioè un prezzo più alto rispetto ai contratti per il giorno successivo.

Non è certo la prima volta che qualche grosso trader assume una posizione lunga su grandi quantità di alluminio, visto che è un modo per assicurarsi il ritiro di particolari marche di metallo dislocato in magazzini convenienti. Anche se non si conoscono le intenzioni di IXM, l’effetto è stato quello di ridurre la quantità di alluminio non-russo in borsa.

Il punto focale sono le eccessive giacenze di alluminio russo nei magazzini LME

Al di là degli aspetti che a qualcuno potrebbero sembrare troppo tecnici, questo episodio ha evidenziato la battaglia tra grandi traders, tra cui IXM e Trafigura Group, per assicurarsi il metallo non-russo dei magazzini LME. La conseguenza sarà che il prezzo quotato in borsa diventerà sempre più dipendente dalle giacenze dell’alluminio russo che non vengono ritirate.

I timori sono che tutto questo porti ad una discesa dei prezzi in un momento in cui le prospettive sono di una domanda debole da un lato e da problemi di produzione dall’altro.

Val la pena anche ricordare che la concentrazione di alluminio russo nei magazzini di borsa è una brutta gatta da pelare per l’LME, dopo che lo scorso anno alcuni importanti produttori e traders occidentali avevano chiesto di vietare le consegne di metallo russo. La borsa di Londra aveva però deciso di non imporre divieti.

Alla fine del mese scorso, il metallo di origine russa costituiva poco più della metà delle 492.000 tonnellate di alluminio nei magazzini LME.

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