Carenza di rottami anche in Turchia. Produttori di acciaio preoccupati

I produttori siderurgici turchi temono che la continuazione della guerra in Ucraina possa causare difficoltà alle forniture di rottami, in un momento favorevole per le vendite di acciaio in Europa.

Il problema della carenza di materie prime sta esplodendo anche in Turchia, uno dei paesi che trarranno maggior beneficio dalla nuova distribuzione delle quote dell’acciaio a seguito delle sanzioni dell’Unione Europea (UE) contro la Russia.

I produttori siderurgici turchi si trovano in una condizione favorevole per vendere il proprio acciaio. Tuttavia, temono che la continuazione della guerra in Ucraina possa causare grosse difficoltà nel reperire le materie prime, soprattutto rottame, di cui hanno bisogno.

Tanto acciaio da produrre ma senza rottame da mettere nei forni

Secondo l’associazione dei produttori di acciaio turca (TCUD), la Turchia importa dall’Ucraina e dalla Russia molte delle materie prime di cui ha bisogno: rottami, antracite, ferro-silicio-manganese e ghisa. Si pensa che la produzione di acciaio del paese raggiungerà livelli elevati ma, se la guerra tra Russia e Ucraina dovesse protrarsi, la mancanza di rottami potrebbe rovinare tutto.

Inoltre, a creare preoccupazione, resta il fatto che le navi che trasportano merci in questa regione non vengono più coperte dalle compagnie di assicurazione. Infatti, il Mar Nero è stato dichiarato una zona a rischio troppo alto.

A febbraio un crollo delle importazioni di rottami dalla Russia del 96,6%

Secondo Kallanish, gruppo mediatico specializzato in commodities, le esportazioni turche di gennaio di prodotti siderurgici sono cresciute dell’1,3% (1,3 milioni di tonnellate) e sono aumentate del 46,5% in valore (1,2 miliardi di dollari). Le esportazioni bimestrali sono aumentate del 2% a 2,6 milioni di tonnellate e del 52,4% a 2,4 miliardi di dollari.

A febbraio, invece, la produzione turca è diminuita. Le importazioni di rottame da Russia e Ucraina (importanti fornitori di rottame della Turchia), sono diminuite drasticamente. Dalla Russia il calo è stato del 96,6% (da 160.000 a 5.000 tonnellate) e dall’Ucraina si è passati da 17.000 a 2.000 tonnellate.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED