Il prezzo dell’oro ha seguito una tendenza al rialzo nel corso degli ultimi anni, arrivando a superare i 2.000 dollari l’oncia nell’estate del 2020, un livello mai visto prima ma che, proprio in questi giorni, è stato di nuovo oltrepassato (oggi, 8 marzo, l’oro vale 2.049 dollari).
I guadagni del metallo giallo sono stati causati dall’incertezza sull’impatto economico globale dell’epidemia di COVID-19 prima, e dalla guerra tra la Russia e l’Ucraina poi. Tutte circostanze che spingono gli investitori a cercare beni rifugio come l’oro.
Guardando però il mercato dal punto di vista di chi produce questo metallo prezioso, le cose non sono andate fino ad ora troppo male visto che, anche durante la pandemia, i livelli produttivi hanno resistito abbastanza bene. Adesso, la nuova minaccia è l’inflazione, che potrebbe far salire i costi produttivi delle aziende minerarie.
Secondo lo US Geological Survey (USGS), nel 2021, la produzione mondiale delle miniere d’oro è stata di circa 3.000 tonnellate, quasi la stessa quantità dell’anno precedente. Tuttavia, i 10 principali paesi produttori d’oro sono più o meno sempre gli stessi e sono quelli raccolti nella graduatoria che segue.
Classifica dei primi 10 paesi produttori di oro
2º AUSTRALIA: 330 tonnellate
3º RUSSIA: 300 tonnellate
4º STATI UNITI: 180 tonnellate
5º CANADA: 170 tonnellate
7º MESSICO: 100 tonnellate
7º SUDAFRICA: 100 tonnellate
7º UZBEKISTAN: 100 tonnellate
8º PERÙ: 90 tonnellate
Ancora una volta, la Cina si conferma come il più grande produttore di metallo giallo del mondo. Nel 2021 ha estratto 370 tonnellate, in leggero aumento rispetto alle 365 tonnellate dell’anno precedente. Il paese è leader di questa classifica da ormai più di un decennio. Inoltre, secondo il World Gold Council, la Cina è anche il principale consumatore mondiale di gioielli d’oro.
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