Oro sotto pressione

I segnali che arrivano dai mercati continuano ad alimentare il pessimismo degli investitori che stanno dismettendo le posizioni in ETF in oro a ritmi sempre più elevati.

A seguito del recente brusco calo dei prezzi dell’oro, UBS ha abbassato il suo target price per il metallo giallo. Ma UBS non è l’unica banca a vedere le pressioni che schiacciano il metallo verso il basso.

Anche se, ogni tanto, il prezzo dell’oro alza la testa, resta intorno ai 1.160 dollari per oncia.

Gli ultimi dati economici provenienti dagli Stati Uniti hanno portato gli operatori ad attendersi che la Federal Reserve americana (FED) possa rialzare i tassi di interesse. Inoltre, i dati positivi sul mercato del lavoro e la forza del dollaro, hanno spinto gli investitori ad uscire dagli ETF in oro.

UBS ha tagliato le sue previsioni a tre mesi ad un prezzo compreso tra 1.200 e 1.170 dollari. Secondo la banca svizzera, nei prossimi tre mesi, tutti i metalli preziosi saranno sotto pressione poichè il mercato cercherà di anticipare il rialzo dei tassi americani. Inoltre, i prossimi mesi, sono stagionalmente favorevoli ad un ribasso del metallo giallo.

Secondo The Bullion Desk l’acquisto di oro in Cina non è stato così sostenuto come era nelle previsioni e sul mercato asiatico, tra gli operatori, si inizia a registrare un forte nervosismo per i prezzi dell’oro nel breve termine.

Qualcuno è un pò meno pessimista. Commerzbank è positiva sulle prospettive del prezzo dell’oro in euro, tanto più che la situazione in Grecia, dove la situazione finanziaria è più precaria di quanto precedentemente supposto, potrebbe degenerare rapidamente, nonostante i mercati ne stiano ancora ignorando i rischi.

Insomma, per l’oro e per quasi tutti i metalli preziosi regna un grande nervosismo nel breve termine e una forte incertezza per i prossimi mesi.

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