Oro in superficie grazie ai depositi epitermali

Il nostro pianeta rende disponibile il prezioso metallo giallo anche in superficie e sorprendentemente anche in un paese come l’Italia, strutturalmente povero di materie prime.

La possibilità di trovare oro in superficie, anche in una regione italiana come la Sardegna, non è soltanto un’ipotesi.

Esistono infatti i depositi epitermali di oro, riconosciuti per la prima volta negli anni ’60 in Nevada, che consistono in disseminazioni microscopiche di oro, libero o incluso nei solfuri, che possono avere un tenore variabile dai 3 ai 20 grammi per tonnellata. Il loro sfruttamento può avvenire a cielo aperto e in tempi assai brevi.

I depositi epitermali, possono contenere concentrazioni anche di argento, rame, piombo e zinco. Ma il metallo principale di questi depositi rimane l’oro, qualche volta in lega con l’argento. Essi si trovano in prossimità della superficie e la mineralizzazione si verifica ad una profondità massima di 1 km, ma raramente arrivano a profondità superiori ai 600 metri. Si possono trovare anche in ambienti marini poco profondi o in prossimità di sorgenti di acqua calda. Per la loro natura sono più suscettibili di erosione e di conseguenza rappresentano una fonte facilmente estraibile di oro.

Alcuni geologi sostengono che il fluido idrotermale, che porta alla formazione dei depositi epitermali,  sia stato creato dal magma, mentre altri geologi credono che i depositi epitermali si siano formati dalla circolazione dell’acqua sotto la crosta terrestre. Di fatto, il risultato di questi sistemi, porta alla formazione di minerale in vene. Ciò non esclude il deposito di oro in ambiente termale, dove i fluidi mineralizzanti raggiungono la superficie.

Proprio in Sardegna, secondo alcuni studiosi, nel corso del quarto secolo vi fu una vera e propria corsa all’oro, come emerge dai decreti degli imperatori romani dell’epoca (Valentiniano, Valente e Graziano).

Nel 1997, la Sardinia Gold Mining, una società sardo-australiana (la Regione Sardegna deteneva il 10%), dichiarava di aver fuso il primo lingotto con l’oro estratto dalla miniera di Furtei, a circa 40 chilometri da Cagliari. Ma nel 2008 la concentrazione del metallo giallo scende a valori poco remunerativi e la miniera viene abbandonata.

Tornando ai giorni nostri, le società minerarie più attive nel settore dei depositi epitermali non sono molte:

  • Mariana Resources, società attiva principalmente in Argentina e Cile.
  • Cornerstone Capital Resources Inc., detiene miniere di oro, argento, rame, nichel, terre rare e uranio, soprattutto in Canada e Ecuador.
  • Bellhaven Copper & Gold Inc, società canadese con miniere in Colombia e Panama.
  • Astral Mining Corporation, è una piccola società specializzata in nuovi progetti minerari, attiva soprattutto in Nord America.
  • Gold Resource Corporation, attiva soprattutto in Messico e specializzata in progetti minerari su oro e argento.

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