Diamanti: viaggio nella catena dei valori

Chi investe in diamanti si scontra spesso con la mancanza di trasparenza del mercato. Conoscere la catena dei valori può aiutare a capire un mercato che è previsto in crescita.

La principale preoccupazione per chi decide di investire in diamanti è la trasparenza. Non la trasparenza delle pietre preziose alla luce, ma la trasparenza del mercato, soprattutto per quanto riguarda i prezzi al momento dell’acquisto, ma ancor di più al momento della rivendita.

La recente pubblicazione The Global Diamond Report 2013, della Bain & Company, è un valido supporto per capire il mercato dei diamanti e le sue criticità, di grande interesse per gli investitori.

Dal rapporto emerge come il settore dei diamanti dovrebbe affrontare la trasparenza dei prezzi e stabilire una fonte indipendente per stabilire e pubblicare i prezzi dei diamanti. Al contrario, molti operatori presenti sul mercato, soprattutto quelli di dimensioni medie e piccole, adottano pratiche commerciali poco trasparenti.

Il problema è trasversale a tutta la catena che porta valore al diamante destinato al consumatore finale. Una catena che è strutturata in tre momenti distinti: il mercato a monte, quello centrale e quello a valle.

Il mercato a monte, quando i diamanti grezzi vengono estratti dal suolo e venduti direttamente dai produttori, è caratterizzato da contratti a lungo termine per il 65% delle vendite, da aste per il 30% e da contratti a breve termine per la restante quantità. In questa fase la potenzialità di miglioramento riguardano soprattutto l’efficienza dei canali commerciali con cui le pietre arrivano sui mercati.

Il mercato centrale, quando i diamanti vengono tagliati, lucidati e trasformati in gioielli, è la parte più complessa della catena a causa della varietà delle lavorazioni a cui le pietre sono sottoposte.

Il mercato a valle, la vendita al cliente finale, ha il compito di certificare che il gioiello abbia una provenienza eticamente accettabile e che sia una pietra preziosa adatta al singolo cliente. Soprattutto in Occidente, i venditori hanno evitato che i diamanti rivenduti non andassero a finanziare guerriglieri o terroristi.

Secondo il rapporto, nel breve termine, la domanda di pietre preziose ha rallentato la propria crescita, a causa della frenata nella crescita del PIL in India e in Cina. Ma nel lungo termine la domanda mondiale di diamanti grezzi è destinata a crescere ad un ritmo del 5% all’anno.

Fino al 2017 la domanda e l’offerta sono previste in equilibrio ma, a partire da tale data, la domanda dovrebbe superare l’offerta e mantenere questo squilibrio almeno fino a 2023. Se ciò si verificasse, non potrebbero esserci prospettive migliore per tutto il settore diamantifero.

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