Diamanti falsi

È stata scoperta ad Anversa una grossa partita di 700 diamanti composta, quasi per intero, da diamanti sintetici. Il mercato diamantifero è in subbuglio poichè teme che esista un produttore sotterraneo che vende illegalmente diamanti artificiali indistinguibili da quelli naturali.

Qualche settimana fa, l’International Gemological Institute (IGI), il più grande laboratorio indipendente per la certificazione gemmologica, ha ricevuto centinaia di diamanti sintetici.

Queste pietre sono state vendute sul mercato e inviate al laboratorio per ottenere la certificazione. Tuttavia l’IGI ha avvisato che questo enorme volume di diamanti artificiali è stato presentato per ottenere i certificati come diamanti naturali.

Le pietre sintetiche vengono prodotte con attrezzature che simulano le condizioni in cui si formano quelle naturali. Si tratta di un processo complesso e costoso che, quando ha successo, crea un diamante in uno o due giorni.

Nel passato i diamanti sintetici non si riuscivano ad impiegare per produrre gioielli ma oggi, con l’affinamento dei processi produttivi, si riescono ad ottenere qualità da gioielleria. Inoltre è impossibile stabilire che queste pietre non sono naturali, a meno che non vengano analizzate in un laboratorio.

Fin dall’inizio, i produttori di diamanti sintetici sono stati sottoposti a rigide regole per proteggere i consumatori. Questi requisiti includono l’obbligo di pubblicizzare tutti i punti vendita di pietre artificiali, oltre ad etichettarli come:

  • man-made,
  • sintetici,
  • cresciuti in laboratorio.

Su ogni pietra sintetica dovrebbe esserci una scritta incisa con il laser.

È impossibile stabilire che queste pietre non sono naturali, a meno che non vengano analizzate in un laboratorio

I produttori hanno sempre rispettato tutti i loro obblighi, o così almeno sembrava fino ad oggi. Fino a quando uno dei clienti di IGI ha presentato un lotto di circa 700 diamanti per la certificazione presso il laboratorio di Anversa (Belgio) che gli ha rivelato che circa 600 pietre erano sintetiche.

A parte la brutta sorpresa per lo sfortunato commerciante che ha comprato a sua insaputa diamanti sintetici credendo fossero naturali, il problema che investe tutto il mercato delle pietre preziose è enorme.

Quanti diamanti artificiali sono stati immessi sul mercato spacciandoli come naturali? Chi è il fornitore iniziale del lotto delle 700 pietre preziose e quante ne ha immesse illecitamente sul mercato?

Una settimana prima dell’incidente di Anversa, un altro client IGI si era presentato ai laboratori di Mumbai (India) per analizzare alcuni diamanti e di questi circa una decina si sono rivelati essere sintetici. Un episodio analogo è accaduto anche in un laboratorio della NGTC (China National Gemological Traning Center).

La cosa del tutto insolita è che tutti questi episodi si sono verificati nell’arco di circa due settimane e che tutti i clienti dei laboratori erano presumibilmente ignari di possedere diamanti sintetici, poiché nessuna delle pietre risultava con l’incisione laser tipica dei diamanti sintetici ufficiali. È assai probabile che la fonte di tutti queste pietre sia una sola.

Quando gli episodi sono stati resi noti agli operatori del mercato, sono arrivate subito le dichiarazioni dei principali produttori che escludevano con assoluta certezza che le pietre provenissero dai propri laboratori.

Se ciò fosse vero, non rimane che una sola spiegazione plausibile: esiste qualche produttore di diamanti sintetici che opera nell’ombra e che li vende non marchiati come fossero naturali.

La vendita dei diamanti artificiali come naturali può arrecare gravi danni a tutto il settore diamantifero e potrebbe portare all’erosione della fiducia dei consumatori, cardine sul quale si basa tutto il valore di una pietra preziosa.

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