
Nel mezzo di una guerra commerciale sempre più tesa e destinata a ridefinire gli equilibri economici globali, l’oro è tornato al centro della scena come bene rifugio per eccellenza. Le banche centrali hanno iniziato a fare incetta del metallo prezioso, accumulando migliaia di tonnellate per proteggersi dall’instabilità geopolitica e finanziaria. Anche investitori istituzionali e al dettaglio stanno rivedendo le proprie strategie, orientandosi sempre più verso l’oro come difesa contro i rischi di mercato.
A certificare questo rinnovato interesse è stato un recente sondaggio della Gallup, prestigiosa società di analisi con sede a Washington, che ha evidenziato come l’oro abbia superato le azioni nella classifica degli investimenti a lungo termine più apprezzati dagli americani, conquistando il secondo posto assoluto.
Per rispondere alla crescente domanda, l’industria mineraria ha spinto al massimo la produzione. Secondo i dati del World Gold Council, nel 2024 l’estrazione globale ha toccato il massimo storico di 3.661 tonnellate, pari a quasi 120 milioni di once. Un risultato che riflette sia la ripresa di attività in importanti aree minerarie, sia investimenti strategici nelle principali operazioni estrattive del pianeta.
Nevada, Muruntau e Grasberg: le regine dell’oro mondiale
In testa alla classifica mondiale delle miniere d’oro troviamo Nevada Gold Mines, un colosso statunitense frutto della joint venture tra Barrick e Newmont. Questo complesso minerario, che include ben 22 miniere tra attività sotterranee e a cielo aperto, ha prodotto quasi 2,7 milioni di once nel 2024. Si conferma così, per l’ennesimo anno consecutivo, il maggiore produttore mondiale di oro.
Segue a ruota la gigantesca miniera uzbeka di Muruntau, gestita dalla Navoi Mining & Metallurgical Company. Con oltre 2,6 milioni di once estratte, si distingue non solo per la quantità, ma anche per le riserve: con 4.500 tonnellate stimate, Muruntau è considerata la più ricca miniera d’oro del pianeta.
Completa il podio Grasberg, in Indonesia, operata da Freeport McMoRan e PT Mineral Industri Indonesia. Con circa 1,86 milioni di once, questa miniera è nota anche per il suo ruolo pionieristico nell’automazione: è stata la prima al mondo ad adottare una flotta completamente autonoma di frantumatori mobili.
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