Prima della recessione e dell’esplosione dei costi dell’energia, il mercato dell’alluminio era in forte espansione.
I prezzi sono crollati di circa il 50% da marzo, quando avevano raggiunto livelli record subito dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Nel frattempo, la domanda cinese ha cominciato a scendere e la recessione globale ha fatto capolino.
Inoltre, soprattutto in Europa, i costi energetici hanno cominciato a mettere fuori mercato un numero crescente di aziende. Secondo la statunitense Commodity Futures Trading Commission, l’aumento dei costi energetici ha ridotto la produzione di alluminio in Europa dell’11,5% nella prima metà del 2022, portando al rallentamento anche di altre attività manifatturiere che a loro volta hanno penalizzato la domanda del metallo.
Tutte le tribolazioni dell’alluminio del 2022
Sulla borsa dei metalli, sia di Londra che di Shanghai, tutto questo si è tradotto in una grande volatilità.
Il prezzo dell’alluminio a tre mesi del London Metal Exchange (LME) ha iniziato l’anno a 2.823 dollari per tonnellata ed è salito a 3.445 dollari il 24 febbraio in risposta all’inizio del conflitto ucraino. Poi, il 7 marzo, i prezzi hanno superato i 4.000 dollari sui timori che le esportazioni di metallo russo potesse essere sanzionate (paure che si stanno ripresentando anche oggi).
La Russia rappresenta il 6% della produzione mondiale di alluminio (dati 2021) e si temeva che la produzione russa sarebbe stata penalizzata dal non potere accedere all’allumina dall’Australia, ma poi la Cina ha aumentato le sue esportazioni di allumina verso la Russia e ha coperto il deficit.
Rimanendo alla Cina, la politica zero-Covid ha provocato una diminuzione della domanda di alluminio poiché le fabbriche sono rimaste chiuse per lunghi periodi. Inoltre, il rallentamento dell’economia globale ha ulteriormente ridotto i consumi.
In queste condizioni il prezzo dell’alluminio è sceso durante l’estate e ha raggiunto 2.103 dollari il 28 settembre, per poi risalire a 2.360 dollari il 6 ottobre, sui timori che il metallo russo venga bandito dai magazzini LME. Oggi, 2 novembre, il contratto LME a 3 mesi vale 2.338 dollari.
Prospettive dei prezzi
Ma quello di cui gli operatori discutono più animatamente è di quante sono le possibilità che l’alluminio ha di riprendersi. Diciamo subito che il sentimento prevalente è abbastanza negativo, con sfumature leggermente diverse tra i diversi analisti.
Trading Economics, per esempio, ha appena rilasciato le sue previsioni che indicano un prezzo di 2.154 dollari entro la fine del 2022 e di 1.991 dollari nel giro di un anno.
Un po’ più ottimisti gli analisti di Capital Economics, che prevedono un aumento dei prezzi fino a 2.400 dollari per tonnellata. Il motivo di questa previsione è la debolezza dell’offerta di alluminio, che potrebbe avere un maggior peso rispetto al calo della domanda provocato da un’economia globale che entra in recessione.
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