Ormai lo sappiamo. Fare previsioni sul prezzo del petrolio è un lavoro che porta alla disperazione. Gli analisti che si occupano di questo settore, possono solo sperare di fare meno errori dei propri colleghi.
Inoltre, in questo periodo, l’estrema volatilità del mercato sta facendo impazzire anche gli analisti più esperti che, comunque, non sono mai avari di previsioni. Naturalmente, tra tutte quelle sono state formulate recentemente, probabilmente, c’è anche quella giusta.
Al lettore lasciamo il piacere di scoprire quale è…
Boom a 250 dollari o collasso?
Per l’International Financial Center, i prezzi del petrolio potrebbero salire a 160 dollari al barile se l’Iran dovesse impedire il transito di navi attraverso lo Stretto di Hormuz, un tratto di mare dove passa una quantità enorme del greggio mondiale. Ma se Hormuz dovesse rimanere chiuso per più di un mese, il mercato potrebbe andare in panico e far volare i prezzi fino a 250 dollari al barile.
Secondo Sanford C. Bernstein & Co., il pericolo non è l’Iran, ma gli investimenti insufficienti che sono stati fatti nell’industria petrolifera negli ultimi anni. Infatti, le compagnie petrolifere hanno cercato di accontentare gli azionisti con rendimenti migliori a spese di ulteriori investimenti. Ciò si tradurrà in una carenza di offerta, che spingerà i prezzi a 150 dollari al barile.
Anche un recente articolo pubblicato da Forbes, traccia uno scenario di interruzioni alle forniture globali di petrolio a causa delle tensioni tra Iran e Stati Uniti, con prezzi oltre i 100 dollari.
Meno rialzista, ma sempre rialzista, anche Morgan Stanley. Secondo la grande banca d’affari, i prezzi arriveranno a 85 dollari al barile. I fattori che spingono i prezzi verso l’alto sono il calo della produzione in Angola e Libia, oltre alle tensioni USA-Iran. Per Morgan Stanley, Russia e OPEC non saranno in grado di compensare tali carenze di mercato.
I più prudenti prevedono 70 dollari
Un altro rialzista di vecchia data, Goldman Sachs, teme gli effetti della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti, prevedendo che l’oro nero possa arrivare a 80 dollari.
Più prudente Barclays, che comunque ha appena rivisto al rialzo le sue previsioni. Greggio Brent a 71 dollari di media per il prossimo anno e WTI a 65 dollari.
Naturalmente, non poteva mancare JP Morgan, che prevede per il greggio 70 dollari per quest’anno e anche per il prossimo.
Infine, una voce ribassista arriva dal Ministero delle Finanze della Russia, il quale dice che, se i prezzi continueranno a stare sopra i 50-60 dollari, ci sarà un nuovo crollo. Perchè? I prezzi del petrolio di oggi sono troppo alti, superiori ai livelli di equilibrio a lungo termine, e provocheranno un collasso del mercato.
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