Alcoa, il produttore americano di alluminio e uno dei più importanti del mondo, ha chiesto all’amministrazione Biden di vietare le importazioni di metallo dalla Russia.
Secondo Reuters, Alcoa vorrebbe che in rappresaglia agli attacchi di Mosca su Kiev, l’alluminio della Rusal fosse vietato negli Stati Uniti. Inoltre, la multinazionale americana di Pittsburgh sta facendo pressioni affinché il London Metal Exchange (LME) non accetti metallo russo nei magazzini di borsa.
Un ingombrante concorrente
Ovviamente, un embargo sull’alluminio russo da parte dei principali mercati occidentali andrebbe a tutto vantaggio dei produttori dislocati al di fuori della Russia, come per l’appunto Alcoa.
Anche se le motivazioni addotte da Alcoa sono di carattere politico, e cioè il sostegno dell’Ucraina contro la Russia, nessuno ha dubbi che la veemenza con cui l’azienda americana sta spingendo per vietare le importazioni di alluminio della Rusal sia l’espressione della volontà di sbarazzarsi di un ingombrante concorrente sul mercato globale.
Per Alcoa, il venir meno dell’alluminio russo significherebbe anche eliminare tutti quei concorrenti che si trovano lungo la catena verticale dei prodotti di alluminio, che le fanno concorrenza utilizzando il metallo che possono acquistare dalla Rusal.
Altri gravi danni per il settore manifatturiero
Come hanno evidenziato molti esperti del settore, un divieto al commercio russo di alluminio aggraverà le interruzioni sulle catene di approvvigionamento globali, a discapito soprattutto del settore manifatturiero. La Rusal, il gigante russo dell’alluminio, è uno dei maggiori esportatori globali e il fornitore di moltissime aziende manifatturiere in tutto il mondo, soprattutto in Europa. Di fatto, molti paesi europei dipendono dalle importazioni di metallo dalla Russia.
I mercati finanziari non hanno mostrato particolare entusiasmo per la nuova mossa di Alcoa contro la Rusal. Tuttavia, rimangono abbastanza ottimisti sulle prospettive dei titoli azionari Alcoa, con un’aspettativa di crescita del 32% nei prossimi 12 mesi.
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