Dopo decenni di pace, le élite politiche di tutta Europa sembrano aver nostalgia della guerra e i governi stanno incrementando i bilanci della difesa, avviando programmi di modernizzazione militari e arruolamenti, dando vita a un panorama militare che nel 2025 appare radicalmente diverso da quello di pochi anni fa.
Se si osservano i dati 2025 sul personale militare, forniti da GlobalFirepower, il primato spetta a due nazioni che non fanno parte della NATO: Russia e Ucraina. Mosca dispone di circa 1,3 milioni di soldati attivi e oltre 3,5 milioni complessivi, grazie anche a riserve e forze paramilitari. Kiev, dal canto suo, ha visto crescere le proprie file in modo esponenziale a causa della mobilitazione generale, tanto che oggi conta 900.000 militari attivi e circa 2,2 milioni in totale.
La sola somma delle forze di questi due paesi supera l’intero contingente militare dell’Europa occidentale, un dato che spiega quanto il conflitto in Ucraina abbia modificato gli equilibri continentali.
L’impegno della NATO: Turchia, Polonia e Regno Unito in prima linea
Guardando ai membri dell’Alleanza Atlantica, tre paesi emergono come protagonisti assoluti per numero di soldati attivi:
- Turchia, con 355.200 effettivi, rimane il pilastro meridionale dell’Alleanza e mantiene una capacità militare in continua espansione.
- Polonia, con 202.100 militari attivi, ha intrapreso un rafforzamento senza precedenti, puntando a diventare la più grande potenza terrestre dell’Europa centro-orientale.
- Regno Unito, con 184.860 effettivi, conferma il proprio ruolo di potenza militare, nonostante le difficoltà legate a bilanci sempre più sotto pressione.
Francia (200.000 attivi), Germania (181.600) e Italia (165.500) restano potenze significative, ma in termini numerici risultano inferiori rispetto ai tre leader NATO.
I numeri nascosti: il peso delle riserve
Un elemento interessante riguarda quei paesi che, pur avendo un numero ridotto di militari attivi, possono contare su un vasto sistema di riservisti. La Finlandia è l’esempio più emblematico: solo 24.000 soldati in servizio permanente, ma quasi 948.000 effettivi totali. Si tratta di una scelta che riflette la lunga tradizione di difesa territoriale e la necessità di prepararsi a minacce provenienti dal vicino russo.
Altri paesi come Estonia e Lituania adottano strategie simili, puntando sulla mobilitazione rapida piuttosto che su un esercito di grandi dimensioni sempre attivo.

Gli eserciti più grandi d’Europa
Paese | Totale personale militare | Personale militare attivo |
---|---|---|
Regno Unito | 1.108.860 | 184.860 |
Finlandia | 947.800 | 24.000 |
Turchia | 883.900 | 355.200 |
Polonia | 602.100 | 202.100 |
Grecia | 419.050 | 142.700 |
Francia | 376.000 | 200.000 |
Italia | 289.000 | 165.500 |
Portogallo | 260.400 | 24.000 |
Spagna | 226.902 | 133.282 |
Germania | 215.600 | 181.600 |
Romania | 151.300 | 81.300 |
Lituania | 141.150 | 23.000 |
Estonia | 96.500 | 7.700 |
dati GlobalFirepower
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