Una nuova arma contro il cancro: i nanodiamanti

Nanoparticelle di diamante saranno presto impiegate per trasportare farmaci in zone cellulari danneggiate, dove particelle organiche più grandi potrebbero non entrare.

Può sembrare un argomento da romanzi di fantascienza, tuttavia i nanodiamanti sono una realtà consolidata ma non molto conosciuta, pur essendo essenziali per molti settori produttivi.

I nanodiamanti hanno eccellenti proprietà meccaniche e ottiche, una struttura superficiale sintonizzabile e non sono tossici e quindi adatti per molte applicazioni biomediche.

Vengono estratti dalla fuliggine generata da esplosioni, motivo per il quale sono talvolta indicati come nanodiamanti da detonazione. Tuttavia, non basta una qualsiasi esplosione per generarli, in quanto l’elemento chiave nella loro realizzazione è il carbonio.

Il merito di aver messo a punto un simile processo è unanimemente attribuito a scienziati sovietici.

Come suggerisce il nome, sono diamanti minuscoli, tra i 4 e i 10 nanometri. Considerando che un nanometro è un miliardesimo di metro è possibile avere un’idea di quanto sia piccola la scala di grandezza su cui stanno lavorando gli scienziati.

I nanodiamanti non vengono creati soltanto dall’uomo, ma anche dalla natura: alcuni di essi sono stati creati da una cometa che esplose sulla Terra circa 13.000 anni fa.

Alcuni sono stati creati da una cometa che esplose sulla Terra 13.000 anni fa

Secondo i ricercatori esisterebbe la prova di un impatto extraterrestre avvenuto circa 12.900 anni fa, che ha contribuito al recente raffreddamento del pianeta e dal quale si delinea la presenza di nanodiamanti in trentadue diversi siti, sparsi in undici paesi e in tre continenti. Questa teoria postula che i nanodiamanti possano venire creati da eventi naturali quando ci sia abbastanza calore, pressione e carbonio.

In base ad un recente studio apparso su Nature Nanotechnology, i possibili usi dei nanodiamanti sono infiniti.

Queste piccole pietre preziose hanno una vasta gamma di potenziali applicazioni in tribologia (la scienza che studia l’attrito), nella somministrazione di farmaci, nelle bio-immagini e nell’ingegneria dei tessuti, ma anche come imitatori proteici e come materiale di riempimento per nano-compositi.

Inoltre, i nanodiamanti sono già stati impiegati come catalizzatori, materiale di semina per coltivare film di diamante, additivi per oli per automobili, per rivestimenti galvanici e come composti per lucidatura.

Tuttavia, il potenziale più grande nell’uso di nanodiamanti è nella lotta contro il cancro. Secondo un rapporto dell’università di Cardiff, in Galles, gli scienziati li stanno usando per misurare i processi che avvengono all’interno delle cellule viventi, ma presto potrebbero servire per veicolare i farmaci sulle cellule colpite da un tumore.

Il potenziale dei nanodiamanti è enorme, rappresentando un investimento che potrebbe fornire enormi ritorni nel tempo.

METALLIRARI.COM cc SOME RIGHTS RESERVED