Rame: cosa aspettarsi nel 2021? Prezzi alti ma…

Guardando alle prospettive del rame per il prossimo anno, gli esperti intravedono prezzi ancora alti e molta, molta volatilità.

L’anno che sta terminando è stato a dir poco favorevole al metallo rosso. La pandemia di coronavirus ha impattato sia sulla domanda che sull’offerta di rame, provocando un’impennata dei prezzi.

Le cose non erano cominciate troppo bene e, a marzo, i prezzi erano scesi al punto più basso degli ultimi quattro anni (4.617,50 dollari). Ma, poi, è partita la rimonta e il rame ha superato i 7.000 dollari per tonnellata, con un massimo di 7.847,50 ad oggi (16 dicembre). Un trend al rialzo tanto forte non può non ingolosire circa le prospettive per il 2021 e, proprio a questo riguardo, andiamo a leggere cosa ne pensano gli esperti.

La locomotiva cinese continuerà a correre

Come accennato, nei primi mesi dell’anno, a seguito dei lockdown dovuti al diffondersi del COVID-19, i prezzi del rame erano crollati. Ma, nel secondo trimestre, la Cina ha messo a segno una ripresa economica prodigiosa. La rapidità con cui gli acquisti cinesi sono ripartiti hanno risucchiato una grande quantità di metallo nel paese e i prezzi sono rimbalzati.

Tutti concordano nel ritenere che nessuno si sarebbe mai aspettato una ripresa della Cina di queste proporzioni. Le enormi importazioni cinesi di concentrati e catodi hanno fatto esplodere i prezzi.

Adesso, si prevede che la domanda cinese crescerà a un ritmo più sostenuto rispetto agli ultimi anni, aiutata anche dalla mole di investimenti in infrastrutture.

CRU prevede che la Cina vedrà una crescita del consumo di rame raffinato di oltre il 2% nel 2021. Le misure di stimolo economico, una ripresa nel settore automobilistico e un vivace mercato dell’edilizia faranno crescere la domanda di rame raffinato.

In Giappone ed Europa l’economia finalmente crescerà

Al di fuori dalla Cina, uno dei paesi che potrebbe vedere un importante crescita della domanda nel 2021 è l’India. Inoltre, il prossimo anno, la maggior parte dei paesi del mondo si riprenderà dopo i lockdown per il COVID-19. È probabile che la crescita più rapida si verificherà in Giappone e in Europa, le cui economie sono diminuite maggiormente nel 2020.

Le recenti buone notizie sul fronte dei vaccini hanno dato nuove speranze ai mercati, sostenendo i prezzi della maggior parte dei metalli industriali. Con l’apertura delle economie, potrebbe aumentare anche la domanda di rame.

Gli analisti pensano che i vaccini non risolveranno la pandemia nel primo trimestre del 2021. Tuttavia, la fiducia nei vaccini potrebbe portare ottimismo e voglia di spendere per i consumatori europei ed americani.

L’offerta di rame in Sud America

Guardando invece dove viene estratto il 40% del rame mondiale, cioè in Cile e Perù, la produzione dovrebbe crescere nel corso del prossimo anno. Ciò avverrà soprattutto nelle miniere peruviane, drammaticamente colpite dalla pandemia nel corso del 2020.

Gli esperti prevedono una crescita di circa 300.000 tonnellate in Perù. Inoltre, potrebbero avere un peso sulle attività minerarie anche le elezioni che si terranno il prossimo anno nei due paesi.

Sempre sul lato dell’offerta, va considerato che gli alti prezzi raggiunti dal rame renderanno più appetibili nuovi progetti minerari, probabilmente in paesi con governi stabili e leggi minerarie certe.

E i prezzi?

Cominciamo con il dire che gli attuali prezzi del rame sembrano proprio in territorio di iper-comprato. Quasi certamente, ci sarà una correzione nel nuovo anno.

Tuttavia, ciò non significa che i prezzi non possano in seguito rafforzarsi e raggiungere nuovi massimi. Secondo gli analisti del CRU, i prezzi rimarranno alti e volatili per la maggior parte del 2021, con buone probabilità di perforare gli 8.000 dollari per tonnellata.

A parte questa punta, il prezzo del rame a tre mesi al London Metal Exchange (LME) potrebbe rimanere pari o superiore a 7.000 dollari per tutti i prossimi 12 mesi.

Infine, non vanno dimenticati i tori del rame. Secondo i rialzisti più accaniti, il rally del prezzo del rame è ancora agli inizi, considerando soprattutto le scarse scorte di borsa e la prospettiva di un mercato in equilibrio tra nuova domanda e nuova offerta per tutto il prossimo anno.

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