I premi del rame aumentano brutalmente. Non si tratta infatti di aumenti ordinari visto che si parla di differenze dell’85% rispetto ai premi precedenti.
Secondo Reuter, il più grande produttore di rame del mondo (Codelco) sta offrendo metallo agli acquirenti europei a 235 dollari per tonnellata per il 2023. Va considerato che i premi per la consegna fisica della Codelco sono considerati un punto di riferimento per i nuovi contratti in tutto il mondo.
I premi riflettono il rifiuto del rame della Russia da parte dei consumatori europei
Prima di Codelco anche la più grande fonderia europea di rame della Aurubis aveva deciso di vendere per il 2023 con un premio di 228 dollari per tonnellata, ben al di sopra dei 123 dollari del 2022.
Ma quelli sopra menzionati non sono neppure i premi più alti che girano sul mercato. L’austriaca Montanwerke Brixlegg offre ai clienti un premio di 295 euro per tonnellata per il suo rame a basse emissioni di carbonio per il 2023. Inoltre, c’è anche un supplemento variabile per gli elevati costi energetici.
Tutti i consumatori europei che non hanno voluto il rame russo si trovano adesso ad accettare premi a livelli record per metallo locale o proveniente da altri paesi. Come dicono ormai molti traders, le auto-sanzioni occidentali continuano a fare danni, trasformando le trattative per l’acquisto di rame in Europa in un’impresa molto complicata.
292.000 tonnellate che l’Europa non compra più
Nel 2021, la Russia aveva rifornito l’Unione Europea (UE) con quasi 292.000 tonnellate di metallo rosso su un totale di 801.000 tonnellate importate (dati Trade Data Monitor).
Ad oggi (14 ottobre), il rame LME a 3 mesi è quotato a 7.585 dollari per tonnellata, ben al di sotto dei massimi di quest’anno (marzo) di quasi 11.000 dollari e più vicino ai minimi di 7.000 dollari raggiunti il 15 luglio.
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