L’ottimismo circa il futuro della domanda in Cina, ha spinto il prezzo del minerale di ferro ai massimi di otto mesi. Le quotazioni di riferimento più importanti, quelle del Fe 62%, sono arrivate a quasi 128 dollari per tonnellata.
Quello che sta accadendo in Cina, secondo Reuters, è che le acciaierie stanno aumentando la produzione, ma con scorte di ferro relativamente basse. Di conseguenza, i prezzi vengono spinti verso l’alto.
Verso i 150 dollari nel secondo trimestre
Questo trend favorevole nel brevissimo termine sembra possa continuare per qualche mese. Infatti, secondo gli analisti dei Goldman Sachs, i prezzi raggiungeranno una media di 150 dollari per tonnellata nel secondo trimestre 2023. La forza trainante del rialzo sarà soprattutto la carenza di offerta.
La banca d’investimento americana è convinta che, nei prossimi mesi, il minerale di ferro abbia i migliori fondamentali tra tutti i metalli industriali. L’aumento stagionale della produzione di acciaio in Cina tra marzo e aprile prossimi coinciderà con una riduzione a breve termine dell’offerta. Ciò porterà a una carenza di minerale di ferro sul mercato di 35 milioni di tonnellate nel secondo trimestre.
Ma la mancata ripresa immobiliare cinese fermerà la corsa del ferro
Tuttavia, anche se i fondamentali nell’immediato sosterranno i prezzi del ferro, Goldman Sachs non si aspetta che il mercato continui a crescere come nel 2021, quando i prezzi superarono i 200 dollari per tonnellata. Infatti, esiste un tetto ben solido alla crescita dei prezzi, costituito dalle limitazioni alla ripresa del settore immobiliare cinese.
Per tutte queste ragioni gli analisti di Goldman Sachs prevedono che la corsa del ferro non durerà a lungo. Nel terzo trimestre di quest’anno i prezzi scenderanno a 135 dollari per tonnellata, nel quarto trimestre scenderanno a 105 dollari e nel 2024 arriveranno ad una media di 90 dollari.
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