Economia e miniere in Mongolia, un futuro di crescita e opportunità

Una delle economie a più rapida crescita del mondo offre una vasta gamma di opportunità per le società minerarie.

Per quanto si tratti di un paese quasi sconosciuto agli occidentali, la Mongolia è un paese assai ricco di risorse naturali.

A questo si aggiunge la svolta storica che sta attraversando, con un sistema di governo democratico e un’economia di mercato. La sua economia, in precedenza radicata nell’agricoltura e nella pastorizia, si sta trasformando anche grazie ad un settore minerario in rapida crescita, con nuove esplorazione e investimenti dall’estero.

PIL pro-capite triplicato in 25 anni

Negli ultimi 25 anni, la Mongolia ha triplicato il suo PIL pro capite. Tra il 2017 e il 2019, il PIL del paese è cresciuto in media di circa il 6% anche se la pandemia di COVID-19 ha portato a una recessione economica visto che il paese ha adottato misure molto rigide per proteggere la popolazione. Tuttavia, gli esperti ritengono che le prospettive economiche del paese rimangano favorevoli, soprattutto grazie alla crescente domanda di carbone e rame dalla Cina.

La Mongolia è addirittura considerata l’ultima frontiera per i progetti minerari su larga scala, anche grazie al successo di miniere come Oyu Tolgoi, uno dei più grandi giacimenti di rame e oro al mondo. Le stime più recenti valutano la ricchezza mineraria del paese (principalmente carbone, rame e oro) tra 1 trilione di dollari e 3 trilioni di dollari. Inoltre, attualmente, l’industria mineraria impiega il 3,6% della popolazione del paese.

Anche per queste ragioni, il governo mongolo ha fatto il possibile per proteggere e promuovere il settore minerario. Ad esempio, ha attivato il corridoio economico CinaMongoliaRussia (CMREC) per facilitare il commercio tra paesi vicini, con nuove infrastrutture (soprattutto strade e ferrovie) per ridurre i tempi di trasporto. Inoltre, ha rafforzato i legami commerciali anche con Canada e Stati Uniti, quest’ultimi considerati il quinto partner strategico per il paese.

Il boom minerario

Come accennato, per quasi sette decenni, l’economia della Mongolia è stata guidata dall’agricoltura. L’estrazione mineraria non era così redditizia come lo è oggi. Inoltre, fino agli anni ’90, il paese era un satellite sovietico e, al contrario di oggi, gli investimenti privati stranieri non esistevano.

Ma nel 2002, il ministero mongolo delle miniere ha rilasciato quasi 3.000 licenze di esplorazione mineraria che hanno coperto quasi il 30% del territorio del paese e, nel 2011, la Mongolia è stata l’economia in più rapida crescita del pianeta.

La miniera più moderna e sostenibile del mondo

Uno degli esempi dello straordinario potenziale della Mongolia nel settore minerario è Oyu Tolgoi. Questa miniera, situata nella regione del Gobi, è una delle attività minerarie su larga scala più moderne e sostenibili al mondo. La sua proprietà è nelle mani del governo della Mongolia, della canadese Turquoise Hill Resources e dell’australiana Rio Tinto.

Le ricchezze minerarie della Mongolia sono enormi e si stimano che esistano almeno 6.000 depositi di minerali nel paese, con più di 80 tipi diversi di minerali, tra cui rame, oro, uranio, carbone e molti altri.

Per la Mongolia la strada per diventare un fulcro del commercio e degli investimenti internazionali nel settore minerario sembra ormai avviata.

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