La Cina comincia a sfruttare un enorme giacimento di rame in Afghanistan

La Cina e i talebani hanno ufficialmente avviato i lavori nella miniera di Mes Aynak, il secondo giacimento di rame più grande del mondo.

È ufficiale. I lavori per un imponente progetto di estrazione di rame in Afghanistan sono avviati grazie ad un intesa tra Cina e governo talebano. L’evento ha un’importanza su scala globale visto che si tratta del secondo giacimento di rame più grande del mondo.

La scorsa settimana i funzionari talebani e i diplomatici cinesi hanno inaugurato l’inizio delle opere di costruzione di una strada per il gigantesco sito minerario di Mes Aynak. Con un accordo da 3 miliardi di dollari firmato nel 2008, la China Metallurgical Group Corporation (MCC), azienda statale cinese, aveva ottenuto le licenze e una concessione mineraria di 30 anni. Tuttavia, in quegli anni infuriavano gli scontri tra le truppe della NATO e i talebani, cosa che ha ritardato l’avanzamento del progetto per 16 anni.

Relazioni economiche e commerciali sempre più strette tra Kabul e Pechino

Con la ritirata delle truppe occidentali e la presa del potere da parte dei talebani nel 2021, il governo afgano a corto di liquidità era ansioso di sfruttare i vasti e ricchi giacimenti minerari del paese. Secondo i funzionari talebani, ci vorranno almeno due anni prima che il rame venga estratto, ma i diplomatici cinesi hanno comunque elogiato i progressi fino ad oggi compiuti come un segno di rafforzamento dei rapporti tra Pechino e Kabul. Di fatto, le relazioni economiche e commerciali tra i due paesi stanno diventando sempre più strette.

Anche l’Afghanistan, un paese devastato da decenni di guerra, è colpito dalle sanzioni occidentali e dall’isolamento imposto dagli Stati Uniti e dai suoi alleati. Questo ha spinto naturalmente il governo afgano tra le braccia cinesi.

D’altronde, la Cina ha promesso ai talebani di perseguire una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, concentrandosi in modo particolare sullo sfruttamento delle vaste risorse dell’Afghanistan, dal petrolio al gas fino ai metalli delle terre rare.

Non solo rame. Il patrimonio minerario dell’Afghanistan è enorme

Ma è Mes Aynak la risorsa più allettante per le aziende cinesi. Si stima che il deposito contenga 11,5 milioni di tonnellate di minerale di rame che, come noto, è essenziale per i componenti elettronici e sta aumentando di valore grazie al suo utilizzo nei mercati in crescita correlati ai veicoli elettrici, alle energie rinnovabili e ai data center.

Secondo un rapporto del Brookings Institute, l’Afghanistan possiede circa 2,3 miliardi di tonnellate di minerale di ferro e 1,4 milioni di tonnellate di minerali di terre rare, mentre l’US Geological Survey (USGS) ha calcolato che il paese possiede 1 trilione di dollari in minerali inutilizzati, come ferro, oro e litio.

Gli esperti credono che l’estrazione di Mes Aynak produrrà minerale di rame ben oltre i 3 miliardi di dollari per i diritti di estrazione già concordati. Infatti, le aree vicine al giacimento detengono a loro volta grandi riserve di rame ancora ignorate.

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