Lo possiamo trovare quasi ovunque e la nostra vita di tutti i giorni dipende fortemente da un metallo come il rame. Conduce l’elettricità e il calore, riveste le tubature e i tetti delle abitazioni, è il catalizzatore degli impianti petrolchimici, ma l’elenco potrebbe continuare quasi all’infinito.
Perciò, qualsiasi nuova informazione e dato su questo metallo così importante è da considerare vitale. Proprio come l’ultimo studio degli scienziati dell’Università di Houston (Stati Uniti) per capire come i batteri trovati nelle miniere di rame convertono gli ioni di rame tossici in rame stabile a un atomo.
Microorganismi che producono rame metallico
In pratica, studiando i batteri resistenti al rame di una miniera di rame in Brasile, i ricercatori americani hanno dimostrato che questi microorganismi convertono gli ioni solfato di rame in rame metallico a valenza zero.
La grande novità di questa scoperta è che semplici microbi nell’ambiente possono facilmente trasformare il solfato di rame in rame. Considerando che gli attuali processi sintetici per ottenere rame zerovalente a singolo atomo sono laboriosi, costosi e inquinanti, si comprende quanto sia importante questo passo in avanti della scienza. Anziché prodotti chimici aggressivi, questo batterio fa la stessa cosa in modo naturale.
Riserve per soli 65 anni
Il processo estrattivo comporta esposizioni tossiche e difficoltà nell’estrazione di quantità economicamente convenienti. Il rame non fa eccezione. Si stima che le riserve globali di rame siano circa un miliardo di tonnellate (fonte: Copper Development Association), con circa 12,5 milioni di tonnellate estratte ogni anno. Di conseguenza, le riserve dureranno circa 65 anni.
Nei prossimi anni dovremo fare sempre più i conti con una disponibilità limitata di rame in alta concentrazione nella crosta terrestre. Tuttavia, esiste anche l’esposizione all’anidride solforosa e al biossido di azoto nel processo di fusione e produzione del rame per concentrare il metallo in quantità utili.
Il nuovo processo di conversione dei ricercatori americani è un’alternativa alla produzione di singoli atomi di rame metallico con metodi tradizionali, ma più sicura ed efficiente.
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