La crescente attenzione alla sostenibilità e alla riduzione delle emissioni di gas serra ha acceso i riflettori su un materiale tanto comune quanto strategico: l’alluminio. La spinta globale verso prodotti riciclabili, durevoli e rispettosi dell’ambiente ha trasformato questo metallo in un elemento cruciale in numerosi settori industriali, in particolare quelli legati alla transizione energetica. Dalle energie rinnovabili ai veicoli elettrici, l’alluminio è sempre più richiesto per le sue proprietà di leggerezza, resistenza e capacità di essere riciclato senza perdere qualità.
La produzione globale di alluminio a basse emissioni di carbonio ha raggiunto le 55,2 milioni di tonnellate nel 2024, segno evidente di un’accelerazione verso un’economia decarbonizzata. In questo contesto, la Cina ha fissato un tetto alla produzione di alluminio pari a 45 milioni di tonnellate, nell’ambito di una strategia di contenimento delle emissioni legate alla produzione industriale.
Energia pulita, metallo leggero
Uno dei settori trainanti della domanda di alluminio è quello delle energie rinnovabili. Le caratteristiche tecniche del metallo, come la resistenza alla corrosione, la leggerezza e la durabilità, lo rendono perfetto per la realizzazione di turbine eoliche e pannelli solari. Secondo uno studio della Banca Mondiale, l’alluminio è il metallo più utilizzato nel fotovoltaico, rappresentando oltre l’85% del materiale impiegato nei telai e nei supporti dei pannelli solari.
In particolare, gli estrusi in alluminio sono richiesti per la costruzione dei telai dei pannelli, contribuendo a migliorarne l’efficienza e la resistenza. Le sue proprietà riflettenti, inoltre, aumentano la capacità dei pannelli di catturare l’energia solare, rafforzando ulteriormente la domanda globale di questo metallo.
L’impennata dei veicoli elettrici
Il settore dei veicoli elettrici è un altro motore della crescita della domanda di alluminio. Secondo le previsioni, entro il 2040 la transizione energetica porterà a un aumento del 37% nel consumo di alluminio, con un impatto significativo derivante proprio dall’industria automobilistica. L’elettrificazione dei trasporti e lo sviluppo di nuove infrastrutture energetiche stanno spingendo il settore della trasmissione e distribuzione, con conseguente aumento della richiesta di materiali leggeri e performanti.
Nel dettaglio, il tasso di sostituzione dell’alluminio nei sistemi infrastrutturali è impressionante: 70% per le linee ad alta tensione, 60% nei cavi sotterranei, 55% nei cavi sottomarini e 65% nelle micro-reti. Una tendenza destinata a rafforzarsi con la diffusione globale dell’elettrificazione.
Tassare il carbonio per ridurre le emissioni
L’Unione Europea, attraverso il Meccanismo di Adeguamento alle Frontiere del Carbonio (CBAM), ha introdotto nuove misure per limitare le “fughe di carbonio”, cioè lo spostamento delle produzioni in paesi con normative ambientali meno severe. Il sistema CBAM impone un prezzo sulle emissioni di CO₂ incorporate nei prodotti importati, stimolando i produttori a utilizzare tecnologie a basse emissioni e fonti di energia rinnovabili.
Sebbene la tassazione rappresenti uno degli strumenti principali, il successo del CBAM dipende anche dall’adozione diffusa di soluzioni tecnologiche pulite e dall’accesso a energia verde.
Riciclo e alluminio secondario: una risorsa strategica
Un’altra leva fondamentale per ridurre le emissioni è rappresentata dal riciclo. Attualmente, circa il 42% dell’alluminio utilizzato proviene da rottami riciclati, una percentuale destinata a salire nei prossimi anni. L’alluminio secondario, infatti, richiede molta meno energia per essere prodotto rispetto a quello primario, riducendo drasticamente l’impronta di carbonio.
L’impiego crescente di rottami post-consumo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’industria, diminuendo l’impatto ambientale complessivo e rendendo l’alluminio una vera e propria “risorsa circolare”.
Innovazione tecnologica per una produzione pulita
La decarbonizzazione della filiera dell’alluminio passa anche attraverso l’innovazione tecnologica. Le nuove tecnologie come le caldaie elettriche, gli anodi inerti e la calcinazione a idrogeno mostrano un potenziale significativo nella riduzione delle emissioni di gas serra. Tuttavia, l’adozione di queste soluzioni richiede investimenti considerevoli e una transizione non priva di ostacoli.
Un punto critico è rappresentato dalle emissioni indirette, generate principalmente dal consumo di energia fossile. La soluzione? Affidarsi a fonti rinnovabili, come l’energia eolica e solare, per alimentare le fonderie.
L’alluminio si sta trasformando da semplice metallo industriale a perno della transizione ecologica globale. Con l’aumento della domanda e la pressione a ridurre le emissioni, la sfida è chiara: produrre di più, in modo più pulito.
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