In un mondo in cui il potere globale si misura anche in megatoni e chilometri di gittata, pochi strumenti incarnano la deterrenza e la forza come i missili intercontinentali. Dalla terra al mare, queste armi combinano velocità ipersonica, sistemi di guida avanzati e capacità di eludere qualunque difesa, rendendo obsoleti i concetti tradizionali di sicurezza.
La corsa agli armamenti strategici non si è mai davvero fermata. Oggi, Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e India si contendono il primato tecnologico in un campo dove precisione e potenza distruttiva rappresentano la vera moneta di scambio geopolitica. Le testate multiple a rientro indipendente (MIRV) e i veicoli ipersonici sono ormai standard, mentre i nuovi sistemi d’arma puntano su mobilità, autonomia e capacità di colpire qualsiasi obiettivo nel globo in pochi minuti.
1️⃣ RS-28 Sarmat (Satan II)
Russia

2️⃣ DF-41
CINA

Russia e Stati Uniti, i giganti dell’apocalisse
In cima alla lista si trova il RS-28 Sarmat, soprannominato “Satan II”: un colosso russo capace di trasportare fino a 15 testate e raggiungere bersagli a oltre 18.000 chilometri di distanza. La sua breve fase di spinta ne riduce la tracciabilità, mentre la possibilità di impiegare un sistema di bombardamento orbitale parziale (FOBS) ne fa un incubo per le difese occidentali.
Gli Stati Uniti rispondono con il LGM-35 Sentinel, il successore del Minuteman III, progettato per entrare in servizio nel prossimo decennio. Sarà la colonna portante della triade nucleare terrestre americana, con sistemi di guida e comunicazione completamente digitalizzati e una resilienza pensata per resistere a cyberattacchi e contromisure elettroniche.
Sul fronte marino domina ancora il Trident II D5, lanciato da sottomarini strategici americani e britannici. Considerato uno dei missili più affidabili mai costruiti, rappresenta l’essenza della deterrenza sottomarina con una precisione micidiale e fino a dieci testate nucleari per vettore.
3️⃣ LGM-35 Sentinel
USA

4️⃣ Trident II D5
USA/UK

L’Asia avanza: Cina e India
La Cina ha raggiunto un livello di parità tecnologica impressionante con il DF-41, un missile mobile con un raggio d’azione superiore a 12.000 chilometri e la capacità di colpire dieci obiettivi separati. La sua controparte navale, il JL-2, equipaggia i sottomarini Jin-class, assicurando a Pechino una deterrenza a doppia piattaforma — terrestre e marina — sempre più credibile.
L’India, invece, con l’Agni-V, ha consolidato il proprio status di potenza nucleare globale. Questo missile, con oltre 7.000 chilometri di gittata e capacità di trasportare testate convenzionali o nucleari, rappresenta la risposta di Nuova Delhi all’espansione strategica cinese.
5️⃣ RS-24 Yars
RUSSIA

6️⃣ M51
FRANCIA

L’arsenale europeo
Anche l’Europa non resta a guardare. La Francia mantiene un solido deterrente con l’M51, lanciato dai suoi sottomarini nucleari. Il nuovo modello M51.3 promette prestazioni ancora superiori, confermando la “Force de frappe” come pilastro dell’indipendenza strategica francese.
7️⃣ R-29RMU2.1 Layner
RUSSIA

8️⃣ LGM-30G Minuteman III
USA

L’equilibrio del terrore, versione 2025
A settant’anni dalla Guerra Fredda, l’equilibrio nucleare si regge ancora sulla paura reciproca. Le armi più letali del pianeta non sono solo strumenti di distruzione, ma simboli di potere e di vulnerabilità globale.
In un mondo sempre più multipolare, la sicurezza internazionale dipende da un fragile equilibrio fatto di tecnologia, calcolo e deterrenza: un equilibrio che, come i missili che lo sostengono, può cambiare traiettoria in pochi secondi.
9️⃣ JL-2
CINA

1️⃣0️⃣ Agni-V
INDIA

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