Negli ultimi anni Milano è diventata un polo d’attrazione per l’élite internazionale della finanza e del lusso. Il motivo principale va cercato nel regime fiscale introdotto nel 2016, che permette ai nuovi residenti stranieri o agli italiani di ritorno di pagare una tassa forfettaria sui redditi esteri. Questo incentivo, unito alla qualità della vita e alla posizione strategica della città, ha reso Milano una delle mete più ambite, soprattutto dopo che il Regno Unito ha inasprito le regole fiscali per i residenti non domiciliati.
Secondo il Financial Times, sempre più miliardari e professionisti della finanza stanno scegliendo il capoluogo lombardo come nuova residenza, trasformandone il volto economico e sociale.
Il boom immobiliare e i suoi effetti
Il cambiamento si è riflesso soprattutto sul mercato immobiliare, già storicamente sotto pressione. I nuovi arrivati, abituati ai prezzi di quartieri londinesi come Mayfair o Notting Hill, hanno contribuito a far lievitare i valori delle case di lusso. Oggi, un attico nel centro storico può raggiungere cifre a otto zeri, mentre gli affitti sono cresciuti a un ritmo molto più rapido rispetto ad altre città italiane.
Tuttavia, questa corsa al mattone non ha fatto altro che acuire la frattura sociale: mentre i quartieri centrali diventano terreno esclusivo per milionari e fondi d’investimento, molti cittadini faticano a trovare soluzioni abitative accessibili. Il rischio è quello di una città che appartiene sempre meno ai suoi abitanti storici.
L’altra faccia della nuova Milano
Se da un lato la città gode di un dinamismo paragonato da alcuni alla Londra degli anni ’90, dall’altro emergono tensioni e malcontento. L’arrivo di manager e finanzieri con stipendi fuori scala rispetto alla media locale ha accentuato la percezione di disuguaglianza. A questo si aggiunge la nascita di club esclusivi e locali dedicati solo a una clientela internazionale, realtà percepite da molti milanesi come estranee al tessuto cittadino.
In parallelo, le criticità rimangono: inquinamento, carenza di spazi verdi e burocrazia soffocante continuano a pesare sulla vita quotidiana, soprattutto per chi non può permettersi i comfort di una Milano di lusso.
Una città sempre meno accessibile
Milano è pronta ad accogliere la domanda dei nuovi ricchi con hotel a cinque stelle, scuole private internazionali e boutique di alta moda, ma lascia scoperta la parte più vulnerabile della popolazione. La dolce vita milanese, con i suoi attici panoramici e le gallerie d’arte contemporanea, convive con l’esclusione crescente di chi non può sostenere costi abitativi in continuo aumento.
La capitale economica d’Italia sta sprofondando in una drammatica contraddizione: è sempre più globale e ambita, ma al tempo stesso rischia di diventare una città dove la forbice tra chi ha molto e chi ha poco è destinata ad allargarsi ancora.
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