Alluminio nella bufera. Analisti paralizzati, ma c’è chi parla di 8.000 dollari

Mentre il mercato dell’alluminio sta perdendo ogni riferimento, operatori ed analisti si trovano spiazzati. Le poche previsioni che circolano parlano di cifre pazzesche!

Sono stati mesi da infarto per chi compra alluminio. Nuovi massimi dei prezzi e catene di approvvigionamento a secco.

Dopo il 24 febbraio le cose sono addirittura peggiorate. La guerra tra Russia e Ucraina e le sanzioni occidentali contro Putin hanno gravemente interrotto i flussi commerciali del paese produttore di alluminio più importante per l’Europa.

Grave deficit di metallo mentre i flussi dalla Russia sono interrotti

In termini di prezzo, l’alluminio ha toccato dei massimi storici a febbraio a circa 3.340 dollari per tonnellata, per poi continuare a salire fino a 3.800 dollari all’inizio di marzo. Da allora, i prezzi sono scesi e si sono stabilizzati poco sotto ai 3.500 dollari (oggi, 14 marzo, siamo a 3.411 dollari per il contratto a 3 mesi), una cifra che rappresenta il 24% in più da inizio anno e il 62% in più anno su anno.

Va considerato che la Russia è il secondo produttore mondiale di alluminio primario, rappresentando il 6% dei 67,24 milioni di tonnellate di produzione globale nel 2021 (dati dell’International Aluminium Institute). Inoltre, a gennaio di quest’anno, la produzione mondiale è scesa a 5,5 milioni di tonnellate, in calo del 4,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

L’esclusione delle banche russe da SWIFT ha influito sul commercio di materie prime, alluminio compreso che già era alla prese con un deficit di offerta. Adesso, con una guerra in corso di cui non si intravede una fine nel breve termine, la stretta alle esportazioni russe darà un brutto colpo all’offerta di alluminio.

Secondo Ing Group, il mercato globale dell’alluminio è in deficit e qualsiasi interruzione dei flussi di metallo amplierà questa carenza. Anche Sucden Financial, broker al London Metal Exchange, avverte di un deficit globale di alluminio di 115.000 tonnellate nel 2022.

Ecco cosa succederà ai prezzi

A causa della minore produzione globale, gli analisti si aspettano prezzi stabili sugli attuali livelli nel breve termine. Tuttavia, data l’imprevedibilità della guerra Russia-Ucraina e la volatilità del mercato ad essa collegata, molti analisti si rifiutano di fare previsioni per il 2025-2030.

Generalmente prevale un sentimento rialzista sulla base dei fondamentali della domanda e dell’offerta. Per Goldman Sachs, l’unica possibilità che i prezzi dell’alluminio possano diminuire è quella di un crollo della domanda.

Volendo comunque dare qualche numero sui prezzi, Sucden Financials aveva previsto un prezzo medio di 3.300 dollari a tonnellata per il primo trimestre.

Ma c’è anche chi è molto rialzista sull’alluminio. Secondo Wallet Investor, i prezzi raggiungeranno 4.399 dollari per tonnellata nei prossimi 12 mesi e saliranno a 8.224 dollari nei prossimi cinque anni. Se così fosse, il mercato dell’alluminio come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi è destinato a diventare totalmente irriconoscibile.

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