Vulcani e nucleare, una convivenza pericolosa

Le ultime eruzioni vulcaniche in Giappone, oltre a provocare numerose vittime, alimentano una crescente preoccupazione sull’imminente riavvio dei reattori nucleari.

È trascorso poco meno di un mese da quando l’eruzione del Monte Ontake, in Giappone, ha ucciso 57 persone e ha scatenato forti preoccupazioni circa il riavvio della centrale nucleare della Kyushu Electric Power Company che si trova a Sendai.

Come già avvenuto in passato, l’attività vulcanica nel paese sta sollevando preoccupazioni per gli impianti nucleari.

È recente la notizia che a Ioyama, sull’isola Kyushu nel sud-ovest del Giappone, sono stati avvertiti tremori e altri segnali premonitori di una crescente attività vulcanica.

Le autorità giapponesi cercano di fare del loro meglio per gestire queste situazioni, anche in prospettiva. Secondo la Meteorological Agency giapponese, pur essendovi un aumento delle attività che, in determinate circostanze, potrebbero portare ad eruzioni su piccola scala, ma c’è un pericolo di un’imminente grande eruzione.

Gli ultimi episodi vulcanici hanno rafforzato coloro che si oppongono al riavvio dei 48 reattori nucleari del Giappone, messi a riposo per motivi di sicurezza dopo il disastro di Fukushima nel 2011. Gli oppositori al riavvio sostengono che come non è stato possibile prevedere l’eruzione del Monte Ontake, non sarà possibile prevedere l’arrivo di altre calamità naturali, terremoti e tsumani compresi.

Il governo giapponese, dopo l’eruzione del Monte Ontake, si è affrettato a spiegare che la centrale nucleare di Sendai si trova in una zona vulcanica del tutto separata dal Monte Ontake, sottolineando che i rischi di riavviare il reattore nucleare sono bassi e che il paese ha bisogno di energia a basso costo, cosa ottenibile soltanto ricorrendo al nucleare.

La Nuclear Regulation Authority giapponese è convinta che l’impianto nucleare di Sendai non verrò coinvolto da nessuna attività vulcanica, nonostante il fatto che, oltre al Monte Ontake e al Monte Ioyama, si trovi a soli 50 chilometri dal Monte Sakurajima, un vulcano attivo che erutta frequentemente e nella stessa regione di cinque “caldere giganti” causate da eruzioni passate.

Sembra chiaro che il Giappone sia in procinto di riavviare la centrale nucleare di Sendai e, a meno di cambi di rotta dell’ultimo minuto, tutti gli osservatori si aspettano che ciò avverrà molto presto. L’impianto potrebbe diventare operativo nei primi mesi del 2015.

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