Un diamante è un buon investimento?

Il mercato dei diamanti, per l’investitore comune, è ricco di insidie e sorprese. L’informazione e la conoscenza del mercato sono strumenti indispensabili per ottenere rendimenti positivi, anzichè cocenti delusioni.

Con la drastica discesa dei metalli preziosi avvenuta durante il mese di aprile, l’attenzione di molti investitori si è spostata sul mercato dei diamanti. Un mercato fisico che offre, come i metalli preziosi, una protezione dall’inflazione. Si pensa che nel prossimo futuro, circa il 20% della domanda mondiale di diamanti verrà assorbita dagli acquirenti orientati all’investimento.

Fino ad ora, i diamanti destinati all’investimento, tipicamente quelli oltre i 3 carati, hanno resistito abbastanza bene alla crisi economica che si è scatenata nel 2008. I prezzi dei diamanti di 3 carati è aumentato di circa il 145%, mentre per diamanti dai 10 ai 43 carati non esiste un limite di prezzo. Per alcuni esperti, in questo momento, il mercato offre delle buone opportunità di acquisto.

Non tutti sono però concordi nel ritenere che i diamanti siano un buon investimento. Anche se il monopolio della De Beers è compromesso e le preoccupazioni che il mercato possa venir completamente manovrato sono diminuite, le basi dell’investimento in diamanti si fonderebbe su oggetti che sono preziosi soltanto come status symbol. Inoltre è facile per un investitore sbagliare il tipo di diamante: per esempio, le pietre preziose di piccole dimensioni e di ottima qualità sono numerose e non sempre sono un buon investimento. In altre parole, è sbagliato attendersi che qualsiasi diamante sia un investimento redditizio.

Al contrario di oro e argento, i prezzi dei diamanti vengono solitamente stimati da periti

Una caratteristica assai importante del mercato dei diamanti per investimento è il criterio di valutazione soggettivo delle pietre. Al contrario di oro e argento, i prezzi dei diamanti vengono solitamente stimati da periti, che valutano ogni diamante con criteri del tutto soggettivi e di cui non sempre si trova un riscontro sul mercato. Alcune aziende raccomandano di acquistare soltanto diamanti che siano certificati dal Gemological Institute of America, istituto riconosciuto nella maggior parte dei paesi in tutto il mondo.

Strettamente legata alla valutazione delle pietre preziose c’è un’altra questione importante: la vendita del diamante. È assai improbabile che comprando e vendendo al mercato al dettaglio, cioè dal gioielliere, sia possibile avere ritorni positivi dall’investimento. I profitti si realizzano sul mercato all’ingrosso, che per gli investitori comuni è difficilmente accessibile. Naturalmente, la disponibilità delle tecnologie odierne, permette di commercializzare una pietra preziosa attraverso internet, proponendola direttamente ad altri investitori privati. Un’altro canale per la vendita,  per diamanti rari e di valore, sono le case d’asta.

Esiste infine un’altra opzione per chi volesse investire in diamanti senza correre il rischio di confrontarsi con il mercato fisico: comprare azioni, fondi, obbligazioni o certificati di società le cui attività siano nel settore diamantifero. Un investimento che, come tutti gli investimenti finanziari,  non mette al riparo dal rischio di insolvenza della società emittente, al contrario di quanto avviene comprando fisicamente delle pietre preziose e custodendole in luogo sicuro.

Ancor più che in altri mercati, l’investitore  in diamanti fisici deve essere consapevole ed informato per conoscere tutti i vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di investimento. Solo in questo modo potrà evitare delusioni nel futuro.

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