Botswana, la fine dei diamanti sarà l’inizio per il carbone

I diamanti del paese sono destinati ad esaurirsi entro i prossimi 15 anni, perciò il governo sta lavorando per sviluppare tutte le potenzialità minerarie del carbone, le cui riserve stimate sono enormi.

Il nome del Botswana, ex-protettorato britannico nell‘Africa del Sud, è sempre stato associato ai diamanti.

Infatti, le pietre preziose rappresentano un terzo dell’intero prodotto interno lordo (PIL) del paese, oltre il 76% di tutte le esportazioni e il 45% di tutte le entrate governative.

Non tutti i territori del mondo sono stati baciati da una simile fortuna e il Botswana se ne sta rendendo conto, proprio nel momento in cui appare evidente che questa ricchissima risorsa naturale non durerà ancora a lungo.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), le previsioni indicano che le riserve di diamanti crolleranno a 31 milioni di carati nel 2017, per arrivare al completo esaurimento nel 2029. Se queste prospettive sono corrette, il Botswana sprofonderà in una profonda crisi economica entro i prossimi 15 anni.

Le riserve di diamanti crolleranno a 31 milioni di carati nel 2017, per arrivare al completo esaurimento nel 2029

Per questi motivi, il Botswana ha cominciato a lavorare per gettare le basi di una diversificazione economica, sviluppando ed espandendo altri settori.

Il settore che potrebbe contribuire in modo determinante a salvare il paese, è quello del carbone, per il quale il governo sta mettendo a punto una strategia, chiamata Coal Roadmap, per sviluppare le infrastrutture del paese per sfruttare al meglio tutte le sue riserve di carbone.

Attualmente il paese estrae carbone da una sola miniera, la Morupule Coal Mine, di proprietà della società diamantifera Debswana.

La questione centrale per il futuro del paese è capire esattamente quante sono le riserve di carbone esistenti. Secondo una relazione della US Chamber of Commerce’s Africa Business Initiative, le riserve di carbone sono stimate in 212 miliardi di tonnellate, di cui solo 7 sono state effettivamente misurate.

Proiettando questi numeri sui quattro giacimenti di carbone esistenti nel paese, il Botswana potrebbe superare la produzione annua del Sud Africa di 70 milioni di tonnellate.

Tuttavia esistono ancora dei dubbi sui dati raccolti circa le riserve stimate.

Per portare a termine la transizione da un’economia dipendente dai diamanti verso altri settori come quello del carbone, il paese dovrà affrontare molte sfide. Prime tra tutte, le infrastrutture per i trasporti (il paese è senza sbocchi sul mare) e le preoccupazioni ambientali.

Per i prossimi 15 anni non mancherà certamente lavoro per tutti i funzionari governativi e i geologi incaricati di studiare il Coal Roadmap.

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