Aliko Dangote, l’uomo più ricco dell’Africa

Fare impresa con profitto in un paese come la Nigeria non è facile, soprattutto per chi parte dal nulla. Ma le difficoltà non hanno fermato Aliko Dangote, che ha iniziato la sua carriera di imprenditore con soltanto 3.000 dollari in prestito.

Aliko Dangote è un nome che a quasi tutti gli europei non dice assolutamente nulla.

La sua storia e il suo successo imprenditoriale, senza precedenti nel continente africano, è un concentrato di determinazione, coraggio e fortuna, elementi che lo hanno reso l’uomo di colore più ricco del mondo.

Spietato ma efficace

Nato nel 1957 in Nigeria, Aliko Dangote è l’uomo più ricco del continente africano. È noto per il suo approccio spietato ma efficace di fare impresa e ha accumulato un patrimonio netto di circa 25 miliardi di dollari, collocandolo al 23° posto nella classifica dei miliardari di Forbes.

Si è interessato agli affari fin da bambino, comprando e rivendendo con profitto dolciumi a scuola. Ciò ha portato Dangote a iscriversi in una scuola di business al Cairo, in Egitto. Una volta laureato è tornato in Nigeria, con l’obiettivo di avviare una propria attività all’età di soli 21 anni.

Ricevuto un prestito di 3.000 dollari dallo zio, Dangote crea la sua impresa, il Gruppo Dangote, negoziando riso e olio vegetale. Tuttavia, con l’edilizia nigeriana in piena espansione il Gruppo Dangote presto sposta i propri interessi verso l’acquisto di camion e cemento, per sfruttare tutte le esigenze dei mercati emergenti.

In trentacinque anni il Gruppo Dangote diventa una vera e propria multinazionale. Con sede a Lagos, in Nigeria, il Gruppo Dangote opera in molti paesi africani, tra cui Benin, Camerun, Ghana, Sud Africa, Togo e Zambia. L’azienda impiega oltre 21.000 persone ed opera in una gamma molto diversificata di settori, tra cui cemento, zucchero (di cui Dangote detiene il 70% del mercato nigeriano), pasta, bevande e farina.

Forse a causa del suo grande successo, ha attirato in tutti questi anni molte critiche.

Un monopolio di fatto

I critici sostengono che il successo delle sue imprese deriva da un monopolio di fatto su molti settori economici della Nigeria.

Scorrendo infatti la lista di cui esiste un divieto di importazione in Nigeria, si trovano tutti i prodotti nei quali in gruppo Dangote ha degli interessi.

Secondo i suoi detrattori, i privilegi di Aliko Dangote deriverebbero dalla sua collusione con il sistema politico della Nigeria,  che lo ha portato, per esempio, a fare eleggere il presidente nigeriano contribuendo alla campagna elettorale con ben 2 milioni di dollari. Contributi che sarebbero intrecciati con episodi di corruzione, fenomeni molto diffusi in tutta l’Africa.

Come filantropo, il miliardario africano ha creato vent’anni fa una fondazione, la Fondazione Dangote, che fino ad oggi ha distribuito oltre 100 milioni di dollari per cause benefiche in Nigeria e in tutta l’Africa.

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