L’anno che si è appena concluso non è stato tra i migliori per il rame.
Il metallo ha toccato il minimo da quattro anni a questa parte e nel 2015 le cose non promettono bene.
Tuttavia, vale la pena notare che negli ultimi 14 anni i prezzi, tenendo conto dell’inflazione, sono aumentati del 243%.
Inoltre, esaminando con una prospettiva storica l’andamento dei prezzi del metallo rosso, è possibile ricavare un’impressione completamente diversa da quella fornita dal mercato in questi ultimi mesi.
I prezzi durante la seconda metà del secolo scorso sono cresciuti, indicando che il trend storico del metallo rosso è positivo. In questa prospettiva, esaminando alcuni fattori che incidono sui prezzi, è interessante guardare il rame dal 1970 o dal 1980, quando ha iniziato a prendere piede la moderna tecnologia heap leach (lisciviazione). Una tecnologia che si è imposta a livello industriale degli anni ottanta.
Questa tecnologia ha cambiato il modo di intendere una miniera di rame, valorizzando maggiormente i depositi di grandi dimensioni ma con un basso grado di concentrazione di minerali (dislocati soprattutto in Sud America). Ciò ha significato un aumento dell’offerta ma anche un aumento dei costi.
Il cambiamento nel settore che ne è seguito è stato di un aumento dei prezzi del rame. Infatti, pur rimanendo le dinamiche della domanda e dell’offerta il motore che muove i prezzi, anche i costi di produzione hanno influenzato la crescita delle quotazioni. Mentre la domanda continuava a crescere, le società minerarie estraevano il minerale da depositi sempre più grandi e con un grado di concentrazione sempre più basso per rispondere a tale richiesta.
In pratica, il prezzo del rame ha determinato quanto fosse conveniente produrre da basse concentrazioni di minerale e, per chi ricorda la qualità del minerale estratto prima degli anni settanta, vien da sorridere paragonandola alla bassa qualità del minerale odierno.
Ma ci sono stati anche altri fattori che hanno influenzato i prezzi del metallo rosso durante il secolo scorso. Ad esempio, come riporta lo US Geological Survey (USGS), la guerra in Vietnam ha scatenato una forte domanda di rame verso la metà degli anni ’60 e durante i primi anni ’70, portando addirittura a prezzi controllati per limitare gli aumenti.
Più di recente, il picco della crescita economica cinese ha infiammato i prezzi di molte materie prime a livello mondiale, rame compreso. Come principale consumatore di rame in tutto il mondo, assorbendo circa il 40% della domanda globale, la Cina ha un grande impatto sui prezzi.
Naturalmente, ci sono state anche tutta una serie di discese dei prezzi. Nel 1998, per esempio, il rame è sceso al livello più basso dalla Grande Depressione del 1930 (a dollaro costante).
Secondo MINEX Consulting, i prezzi reali del rame sono scesi del 50% nel corso degli ultimi 100 anni e anche i costi di produzione sono molto inferiori grazie alle economie di scala ed ai progressi delle tecnologie di estrazione e di lavorazione. Il trend continuerà in questa direzione per l’industria, sfruttando i depositi di qualità inferiore per soddisfare la crescente domanda mondiale di rame.
Gli storici del rame, se così possiamo chiamarli, hanno pochi dubbi sul fatto che nei prossimi 25 anni la domanda mondiale complessiva di metallo rosso sia sicuramente destinata a crescere.