Gli investitori puntano sul declino del dollaro. Oro a 4.000 dollari per fine anno?

Secondo Fidelity Investments, gli investitori stanno comprando metallo giallo in un contesto di grande incertezza economica e politica.

Il prezzo dell’oro potrebbe raggiungere i 4.000 dollari l’oncia entro la fine dell’anno. È questa la previsione della società statunitense Fidelity Investments, che ritiene imminente un cambio di rotta della Federal Reserve americana (FED) e un indebolimento progressivo del dollaro.

Dopo aver toccato il massimo storico di 3.500 dollari ad aprile, il metallo prezioso ha registrato una correzione, ma ha mantenuto un andamento stabile nelle ultime settimane.

La strategia degli investitori: aumentare le riserve d’oro

Secondo Fidelity, molti portafogli multi-asset hanno recentemente incrementato la loro esposizione sull’oro, in risposta ad un contesto più favorevole. Alcune allocazioni sono state raddoppiate rispetto al 5% dello scorso anno, proprio in previsione di una FED più accomodante.

Con agosto tradizionalmente più debole per i mercati, la diversificazione verso asset rifugio come l’oro viene vista da molti operatori come una mossa prudente e coerente. A rafforzare l’attrattività del metallo anche l’incertezza generata dalle politiche commerciali statunitensi.

L’oro è tra i migliori asset del 2025

Con un rialzo superiore al 27% da inizio anno, l’oro si conferma tra gli asset con le migliori performance del 2025. La spinta maggiore è arrivata dall’aggressiva politica tariffaria del presidente statunitense Donald Trump, che ha innescato tensioni commerciali e alimentato le preoccupazioni degli investitori sulla tenuta dell’economia globale.

Tuttavia, il recente raffreddamento delle paure legate a un possibile scenario recessivo ha portato a una moderata riduzione della domanda di beni rifugio. Alcuni progressi nei colloqui commerciali hanno infatti alleviato le tensioni, anche se restano le incertezze legate ai dazi imposti su circa l’11% delle importazioni americane.

Gli occhi degli investitori sono adesso puntati sulla FED

Il prossimo incontro della Federal Reserve è atteso con grande interesse, anche se non dovrebbe portare a un taglio immediato dei tassi. Tuttavia, le divisioni all’interno dell’istituto centrale si fanno sempre più marcate. Il governatore Christopher Waller ha già chiesto un allentamento monetario per sostenere il mercato del lavoro.

Per Fidelity, un rallentamento dell’economia statunitense rafforzerebbe ulteriormente la posizione delle colombe della FED, contribuendo a un ulteriore indebolimento del dollaro. Inoltre, con il mandato di Jerome Powell in scadenza a maggio prossimo, non è escluso che Trump possa promuovere un successore più favorevole a politiche di tassi bassi.

Previsioni contrastanti, ma il sentiment resta positivo

Sebbene Fidelity e Goldman Sachs condividano una visione rialzista sull’oro, con l’obiettivo dei 4.000 dollari all’orizzonte, non tutti gli analisti sono così ottimisti. Citi, ad esempio, mantiene una linea più prudente, prevedendo un possibile indebolimento dei prezzi.

Nel frattempo, il prezzo spot dell’oro ha recuperato, attestandosi a 3.375 dollari l’oncia (4 agosto) dopo un minimo di tre settimane toccato la settimana scorsa. Il mercato resta in attesa degli sviluppi politici e monetari che potrebbero ridefinire le dinamiche dell’oro nei prossimi mesi.

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