Miniere d’oro in Ghana

La produzione di oro del Ghana è diminuita nel corso degli ultimi anni, ma la nazione africana resta uno dei principali paesi produttori di oro al mondo.

Il Ghana, i cui territori prima dell’indipendenza erano chiamati Gold Coast, è meglio conosciuto come il secondo più grande produttore mondiale di cacao o come il paese del lago Volta, il più grande lago artificiale del mondo.

Tuttavia, il Ghana è anche il secondo più grande produttore d’oro di tutta l’Africa. Ospita infatti riserve stimate maggiori di importanti paesi produttori d’oro come il Perù e la Papua Nuova Guinea.

Una delle zone più ricche di oro del mondo

Tempo fa, il Ghana meridionale era considerato una delle regioni più prolifiche del mondo in termini di scoperte di giacimenti d’oro. Nel 2014, il paese ha prodotto 90 tonnellate di oro, una quantità che lo rende uno dei primi paesi produttori di oro del mondo.

L’economia del paese, oltre che sull’oro e sul cacao, si basa sulle esportazioni di petrolio, legname, energia elettrica, diamanti, bauxite e manganese. Per questo motivo, i nuovi regolamenti minerari, approvati dal parlamento nel 2012 e volti a garantire una maggior trasparenza, rivestono una grande importanza per lo sviluppo economico del paese.

La più grande miniera del paese, Tarkwa, gestita dalla società Gold Fields, ha minerale d’oro per 15,3 milioni di once e riserve per 9,9 milioni di once d’oro. La Gold Fields possiede anche la miniera di Damang.

Un’altra grande azienda che opera in Ghana è la Newmont Mining, che possiede due miniere d’oro: Ahafo e Akyem. AngloGold Ashanti ha due miniere operative in Ghana: Obuasi e Iduapriem. Concludono il panorama delle aziende aurifere operanti nel paese la Endeavor Mining e la Perseus Mining con le miniere di Nzema e di Edikan.

Negli ultimi anni la produzione di oro del Ghana è diminuita rapidamente. Soltanto nel 2014, ha registrato un calo del 17,4%, dovuto soprattutto alla discesa dei prezzi dell’oro.

Un problema che ha colpito anche molti minatori illegali, spesso provenienti dalla Cina, che hanno rinunciato ad un’impresa sempre meno redditizia e sempre più rischiosa, anche per il giro di vite del governo del Ghana per contrastare il fenomeno delle miniere fuorilegge.

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