Le batterie al vanadio conquisteranno il mercato

Una nuova tecnologia consente di immagazzinare grandi quantità di energia grazie al vanadio. Nei prossimi dieci anni il mercato dell’energia dovrà fare i conti con queste batterie di nuova concezione.

Secondo un recente studio, le batterie al vanadio, possono conquistare il 17% del mercato dell’energia, per una cifra che ammonta a circa 5,4 miliardi di dollari.

Le batterie al di vanadio utilizzano pentossido di vanadio e sono fondamentalmente grandi serbatoi pieni di liquido. Lo sviluppo di questa tecnologia è ben vista dalle maggiori società minerarie occidentali che producono vanadio.

Lo studio della Lux Research ha anche evidenziato che la nuova tecnologia per queste batterie dipenderà soprattutto dai prezzi del vanadio. Il prezzo del vanadio era mediamente di 12 dollari per chilogrammo nel 1998, era salito a 35 dollari per chilogrammo nel 2005 e a 15 dollari per chilogrammo nel 2011. Questa volatilità nel prezzo è un grosso ostacolo allo sviluppo delle batterie di flusso al vanadio, poiché non consente al produttore di avere sotto controllo i costi dell’intero processo.

Attualmente, il prezzo di queste batterie è di circa 1.250 dollari per kilowattora, mentre l’obbiettivo è di raggiungere i 750 dollari per kilowattora entro il 2017.

Il vanadio fu “scoperto”, come metallo per impieghi industriali, da Henry Ford che lo vide per la prima volta nel 1905, sulla carcassa di una macchina da corsa francese, subito dopo una gara automobilistica. Si rese conto che molti dei componenti della vettura francese sono state fatte di un metallo particolare. Era molto più leggero e più forte, dei metalli utilizzati per costruire le automobili americane. Ford, vedendo la possibilità di ridurre drasticamente i costi delle sue automobili, si precipitò con un esemplare della carcassa nel suo laboratorio. E non ci volle molto per capire che la lega di acciaio francese conteneva un elemento davvero unico: il vanadio. Ford nel 1908 iniziò ad utilizzare la nuova lega al vanadio per il telaio della famosa autovettura Ford Model-T, riuscendo a ridurre il peso alla metà di quello di tutte le altre autovetture dell’epoca.

La produzione mondiale di vanadio nel 2011 è stata di circa 60.000 tonnellate e i principali paesi produttori sono stati, nell’ordine, Cina, Russia e Sud Africa.

La maggior parte del vanadio attualmente prodotto viene utilizzato come alligante per l’acciaio (consente una riduzione di peso ed una maggior resistenza alla trazione), ma si stanno diffondendo fondate preoccupazioni sulla disponibilità di vanadio se la produzione di batterie di flusso dovesse aumentare in modo significativo. 

La domanda di vanadio è prevista in forte crescita e potrebbe più che raddoppiare entro il 2025, raggiungendo le 123.000 tonnellate.

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