La ricchezza delle Filippine è sottoterra

Uno dei paesi più importanti del mondo in termini di risorse minerarie sta cercando di arrivare ad uno sfruttamento responsabile e sostenibile delle proprie risorse minerarie, senza perdere le opportunità offerte dal mercato.

Nel Sud-Est asiatico l’anno in corso è cominciato con alcuni importanti cambiamenti che avranno impatti significativi sul mercato mondiale delle materie prime.

A gennaio, l’Indonesia ha vietato l’esportazione di qualsiasi minerale non trasformato. L‘Indonesia è uno dei principali fornitori mondiali di nichel.

Molti credevano che un simile divieto non sarebbe mai stato attuato, soprattutto perchè l’interruzione delle forniture di nichel indonesiano avrebbero significato un grosso regalo per un paese come le Filippine, potenziale fornitore di grosse quantità di minerale.

Le Filippine sono il quinto paese più ricco del mondo in termini di risorse minerarie. Inoltre, possiede le maggiori riserve di nichel del mondo e ventuno delle sue trentacinque miniere in funzione, estraggono questo metallo.

Le Filippine sono il quinto paese più ricco del mondo in termini di risorse minerarie

Secondo il US Geological Survey, durante il 2013, le Filippine hanno prodotto più di 330.000 tonnellate di nichel.

Ma il deficit di mercato che si creerà a causa delle mancate forniture indonesiane, non sarà compensato dalle forniture delle Filippine. Con ogni probabilità, il mercato del nichel uscirà dalla situazione di eccesso di offerta nella quale si è trovato negli scorsi anni e i prezzi cominceranno a crescere.

Il più grande produttore del paese è Nickel Asia che gestisce le miniere di Rio TubaTaganitoHinatuan e Cagdianao. Le altre aziende che operano nelle Filippine sono: Platinum Group MetalsBerong NickelBenguet e Eramen Nickel.

Molti investitori sono desiderosi di sfruttare una condizione tanto promettente, ma sono frenati dalle condizioni economiche e politiche del paese. Molte miniere sono dislocate sui territori di tribù indigene che nel passato hanno scatenato conflitti sanguinosi. Come successe nell’isola Palawan, nel 2011, quando gli indigeni coinvolsero anche l’associazione NGO Survival International per fermare l’estrazione mineraria.

Il governo filippino, nel 2012, ha deciso di porre fine a questi conflitti e a queste rivendicazioni, stabilendo nuove regole nel settore minerario, grazie alle quali lo stato filippino riceve una percentuale dei profitti minerari, garantendo una protezione ambientale e uno sfruttamento delle risorse minerarie responsabile e sostenibile.

Se le nuove politiche governative avranno successo, armonizzando le leggi locali e regolamentando anche le piccole attività minerarie, le Filippine potranno ambire a svolgere un ruolo di primo piano nel settore minerario mondiale.

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