Tutto, ma proprio tutto sul magnesio…

Quale sarà il materiale che avrà il maggiore impatto sulla qualità della nostra vita nel prossimo futuro? C’è da scommettere che sarà il magnesio…

La scienza dei materiali sta facendo inesorabilmente grandi passi in avanti e sta creando il terreno migliore per grandi scoperte scientifiche.

Dovendo concentrare l’attenzione su un metallo che potrebbe rivestire il ruolo di protagonista  tra i materiali che avranno un impatto sostanziale sulla qualità della nostra vita nel futuro, non ci sono molti dubbi su quale sarebbe la scelta: il magnesio, il metallo più disponibile e più leggero che si conosca, il 75% più leggero dell’acciaio e il 33% più leggero dell’alluminio.

Anche se è un metallo poco esotico e non troppo sconosciuto, come per esempio lo sono invece lo scandio o il litio o il titanio, ciò non significa che le sue proprietà non siano straordinariamente utili per garantire sviluppi tecnologici sostanziali in un futuro non troppo lontano.

Perciò, conoscere un po’ più a fondo questo metallo non è certo una cattiva idea.

Secondo gli storici i primi utilizzi del magnesio risalgono addirittura all’antica Grecia ma la produzione in quantità commerciali arrivò soltanto nel 1886, in Germania. È l’ottavo elemento più abbondante sulla crosta terrestre ed è presente in molti minerali di cui quelli più importanti da un punto di vista commerciale sono la dolomite, la magnesite, il talco, la carnalite, la brucite e l’olivina.

Il mercato del magnesio

La produzione di composti di magnesio è cresciuta ad un ritmo di poco inferiore al 6% nel periodo 2002-2014, mentre la domanda è cresciuta a un ritmo leggermente più veloce. Un tasso di crescita di tutto rispetto ma meno forte di quanto avrebbe potuto essere senza il rallentamento nei mercati emergenti.

La Cina controlla il mercato del magnesio globale, con quasi l’80% di tutta la produzione. Una situazione dovuta soprattutto alla disponibilità di abbondante manodopera a basso costo, alle norme ambientali permissive e a processi di lavorazione molto economici.

Il mercato dei composti di magnesio è stimato in poco più di 7 milioni di tonnellate, secondo i dati 2014 del U.S. Geological Survey (USGS), con impieghi assai vasti che comprendono leghe, fertilizzanti, refrattari, ritardanti di fiamma e depurazione delle acque.

Ma il mercato attualmente più importante per questo metallo è quello delle leghe di alluminio per pressofusione, che assorbono i due terzi di tutto il magnesio metallico.

Secondo un rapporto della United States Automotive Materials Partnership, un’associazione tra GM, FordChrysler, entro il 2020 su ogni veicolo circolante 110 chilogrammi di magnesio sostituiranno 230 chilogrammi di acciaio e 40 chilogrammi di magnesio sostituiranno 60 chilogrammi di alluminio, con una conseguente riduzione di peso complessivo del 15%.

Naturalmente, i tassi di crescita nel settore automobilistico sono un fattore chiave per maggiori consumi di magnesio nel futuro. Se la domanda di automobili mondiali dovesse crescere in linea con la crescita del PIL, sarebbe ragionevole pensare che la domanda di questo metallo potesse seguire questa crescita.

Il secondo uso principale del magnesio è nei refrattari, direttamente correlato alla produzione di acciaio. Infatti, l’alto punto di fusione e la sua capacità di rimuovere lo zolfo dall’acciaio, rendono il magnesio indispensabile per la produzione siderurgica. Secondo una stima della Roskill, per ogni tonnellata di acciaio prodotta vengono impiegati 50 grammi di magnesio. Anche in questo caso, una buona parte del destino della crescita della domanda di acciaio è legata alla crescita della Cina, uno dei principali consumatori mondiali.

I prezzi del magnesio

Parlando di prezzi, come avviene anche per altri metalli industriali, non esiste un mercato ufficiale del magnesio. Il prezzo dei vari composti di magnesio viene determinato sulla base degli accordi tra produttori e consumatori. In altre parole, i prezzi vengono fissati con “una stretta di mano” e ciò li rende particolarmente poco trasparenti. I livelli indicativi più affidabili sono il prezzo del magnesio 99,8% cinese all’esportazione e il prezzo europeo franco Rotterdam.

Grazie alla sua diffusione sulla crosta terrestre (il magnesio è dappertutto, anche nell’acqua di mare) e ai suoi molteplici utilizzi, in forma metallica e in forma composta, esiste un numero elevato di aziende, sia pubbliche che private, che partecipano al mercato.

La Cina riveste una posizione dominante, con almeno 50 aziende cinesi coinvolte nel business del magnesio, l’80% delle quali sono dislocate nelle provincie di Shaanxi e di Shanxi. Il più grande produttore della Cina è Shanxi Yinguang Magnesium Industry Group Co.

Al di fuori della Cina, secondo una stima di Bloomberg, esistono 52 aziende che operano nel settore.

Alzando lo sguardo verso il futuro, è assai probabile che la struttura del mercato subirà significativi cambiamenti, dal momento che il governo cinese sta dedicando un’attenzione crescente alle problematiche ambientali, con la conseguenza che molte aziende del settore potrebbero essere costrette a chiudere nei prossimi anni. Un fattore che influirà sulle forniture globali in un futuro non troppo lontano.

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È stato un trader nel settore dei metalli per lungo tempo, lavorando con alcune importanti aziende del settore in Italia e in Europa. Esperto in metalli rari, è consulente presso un'azienda svizzera leader sul mercato internazionale di questi metalli. Da qualche anno è impegnato anche nella divulgazione giornalistica del mondo dei metalli rari e delle materie prime. Il suo profilo professionale è su LINKEDIN.