Il tracrollo dei dividendi di BHP Billiton

Le difficili condizioni del mercato delle materie prime, hanno costretto il gigante minerario a tagliare il suo dividendo per la prima volta dal 1988.

Non era mai successo, da ventisette anni a questa parte, che la multinazionale BHP Billiton riducesse il dividendo ai propri azionisti.

Un segno dei tempi bui che stanno attraversando tutte le materie prime e che ha costretto il gigante minerario ad un drastico taglio del 74%, anche in considerazione del fatto che i vertici dell’azienda si aspettano prezzi deboli per un prolungato periodo di tempo.

Gli azionisti della BHP Billiton riceveranno, anziché 62 centesimi per azione come l’anno scorso, soltanto 16 centesimi. È il dividendo più basso dal 2005 e la prima volta che l’azienda riduce il suo dividendo dal 1988.

La decisione arriva dopo la prima perdita netta di bilancio in più di 16 anni di 5,67 miliardi di dollari per il semestre chiuso al 31 dicembre 2015, una cifra enorme anche per un colosso del calibro di BHP Billiton.

C’è da attendersi un periodo prolungato di prezzi in discesa e di volatilità in crescita

La politica dei dividendi della multinazionale, attiva soprattutto nel ferro, nel rame, nel carbone, nel petrolio e nell’oro, è estremamente interessante per tutti gli investitori in materie prime, dal momento che da puntualmente il polso di quanto sia difficile questo momento di mercato.

Anche se il continuo sviluppo delle economie emergenti sosterrà la crescita della domanda di materie prime nel lungo termine, c’è da attendersi un periodo prolungato di prezzi in discesa e di volatilità in crescita.

Secondo la Reuters, il taglio dei dividendi è stato peggiore di quanto la maggior parte degli analisti si aspettavano. Motivo per il quale i titoli della società hanno immediatamente accusato un contraccolpo di circa il -6%.

Il 2015 è stato un anno davvero difficile: i prezzi del rame sono scesi di quasi il 27%, quelli del petrolio del 31%, mentre quelli del ferro hanno perso il 38%. Inoltre, BHP Billiton è alle prese con le conseguenze del drammatico incidente alla diga di Samarco in Brasile, che è costato la vita a 17 persone.

Ancora una volta, il settore delle materie prime conferma una regola valida da sempre: grandi profitti quando il mercato corre, ma perdite enormi e drammatiche appena cambia la musica.

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