Nuovi progressi nel riciclo di metalli rari

Nuovi tentativi di avviare impianti che siano in grado di riciclare metalli rari e che possano generare profitti, nonostante le difficoltà tecnologiche ed economiche ancora rilevanti.

È noto che i metalli rari, comprese le terre rare, sono componenti indispensabili per dispositivi elettronici, batterie, pannelli solari e altro ancora. Quasi del tutto sconosciuta è invece la possibilità di riciclare questi metalli.

Riciclando metalli rari è possibile, non solo ridurre la quantità di rifiuti elettronici dispersi nell’ambiente, ma anche ridurre il rischio di mancanza di fornitura di questi metalli. Senza dimenticare che riciclando metalli rari si potrebbero mitigare i prezzi degli stessi e quindi anche quelli dei prodotti acquistati dal consumatore finale.

È notizia di questi giorni che una società specializzata nello smaltimento di rifiuti pericolosi, ha aperto un nuovo stabilimento in Massachusetts (Stati Uniti) per recuperare terre rare dalle polveri di fosforo. I fosfori sono i composti di terre rare più comunemente usati nei monitor a schermo CRT dei computer e nelle luci fluorescenti.

La nuova struttura dispone di impianti per riciclare lampade fluorescenti, batterie, computer, dispositivi elettronici vari e rifiuti contenenti mercurio. L’impianto è in grado di recuperare quasi il 100% di una lampada fluorescente e di recuperare mercurio, una sostanza nociva per l’ambiente e la salute umana.

Prima di questo nuovo impianto anche Solvay Group, un gruppo chimico con sede a Bruxelles, aveva aperto nel 2012 due impianti di riciclaggio di terre rare in Francia, per il recupero di lampadine, magneti e batterie.

Nel frattempo i ricercatori dell’università belga stanno lavorando ad un nuovo processo di estrazione con l’impiego di liquido, per riciclare magneti permanenti contenenti neodimio e samario.

Siamo ancora agli albori del riciclaggio di questi metalli e non mancano gli scettici che sostengono che per riuscire a riciclare questi metalli con profitto, è necessaria una quantità molto alta di rifiuti elettronici. Per esempio, l’impianto di riciclaggio costruito in Giappone dalla Dowa Holdings, tratta 300 tonnellate al giorno di rifiuti per ottenere soltanto 150 grammi di metalli rari.

Attualmente, in tutto il mondo, viene riciclata una percentuale inferiore all’uno percento di terre rare, mentre si stima che potenzialmente almeno il 20% di tutta la domanda globale di metalli rari potrebbe provenire dal riciclo.

Mentre la domanda di metalli rari continua ad aumentare e l’offerta a diminuire, il riciclo di metalli rari dai rifiuti elettronici è ancora agli inizi ed è altamente improbabile che possa influire a soddisfare la domanda mondiale in un prossimo futuro. Ma per gli investitori è importante non perdere d’occhio gli sviluppi del riciclo di metalli rari, per individuare tutte le opportunità che potranno nascere dall’impiego di nuove tecnologie nei processi di riciclo di tutti i rifiuti elettronici.

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