Per vedere tutte le materie prime che compongono un telefono cellulare o un computer, dovremmo scavare parecchio in direzione del nucleo del nostro pianeta.
I nomi di alcuni di questi materiali ci sono familiari, come per esempio l’oro o lo stagno, altri lo sono molto meno, come il tantalio e l’indio, anche conosciuti come metalli rari.
È finita l’epoca dell’accesso facile alle materie prime
La nostra dipendenza dagli apparati high-tech cresce nella stessa misura in cui cresce il nostro appetito per tutti questi metalli. La domanda per i 14 minerali più critici per le tecnologie elettroniche di oggi, triplicherà nei prossimi 20 anni, così come riporta la Commissione europea.
Esistono poi una miriade di fattori, tra i quali la volatilità dei mercati, i bassi tassi di sostituzione, le restrizioni alle esportazioni, che rendono alcuni metalli più preziosi di altri.
Secondo molti osservatori, l’era dell’accesso facile alle materie prime del pianeta è terminata. Di conseguenza gli stati ricchi di risorse naturali, sono sempre più desiderosi di incassare il dovuto per le loro ricchezze minerali. E a pagare saranno i paesi dipendenti da queste materie prime e senza alcun accesso alle fonti minerarie.
Gli stati più ricchi di materie prime
I paesi del mondo che detengono il controllo di questi materiali sono un numero ristretto e concentrano alcuni metalli in percentuali molto alte. Nei prossimi anni tutti noi saremo ancora più dipendenti da questi paesi:
Un nuovo paese potrebbe presto aggiungersi a questo club ristretto: l’Afghanistan. Secondo un rapporto interno del Pentagono, potrebbe presto diventare l’Arabia Saudita del litio.
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