Rame: ci attende un grosso buco dell’offerta

L'offerta di rame è destinata a non tenere il passo con l'aumento della domanda, a meno che i prezzi non arrivino presto a 15.000 dollari...

Nel paese che domina la produzione mondiale di rame, il Cile, il dibattito sulla carenza di metallo che ci aspetta è sempre più intenso. Crescono infatti le preoccupazioni che non ci sarà abbastanza rame per la transizione energetica.

La questione, ovviamente, riguarda tutto il mondo e soprattutto l’Europa, lanciata a testa bassa nella transizione energetica. Il rame è utilizzato nei cablaggi e nell’edilizia, nonché nei veicoli elettrici, nei pannelli solari e in quasi tutte le tecnologie verdi. Secondo McKinsey & Co, l’elettrificazione aumenterà la domanda annuale di rame a 36,6 milioni di tonnellate entro il 2031, mentre le forniture saranno soltanto di 30,1 milioni di tonnellate, con un conseguente deficit di 6,5 milioni di tonnellate all’inizio del prossimo decennio.

Per attrarre nuovi investimenti in miniere il prezzo dovrebbe essere di 15.000 dollari

Guardando i dati attualmente disponibili, è chiaro che il mercato del rame sia sempre più ristretto, con un buco nell’offerta che appare incolmabile nei prossimi dieci anni. Anche se si spera che i cambiamenti nella tecnologia possano allentare la pressione sulla domanda (per esempio, i nuovi pacchi batteria per veicoli elettrici hanno ridotto l’utilizzo di rame), il settore verde consumerà una quantità enorme di metallo rosso. Per Goldman Sachs, gli usi verdi del rame rappresentavano nel 2020 il 4% del consumo globale, ma saliranno al 17% entro il 2030.

Considerando che in questo momento la domanda di metallo rosso è stabile, gli analisti di Marex (ring dealer al London Metal Exchange) ritengono che i prezzi dovrebbero salire a 15.000 dollari per tonnellata per attrarre investimenti in nuove miniere. Ad oggi, 25 aprile, il contratto del rame LME a 3 mesi vale 8.552 dollari per tonnellata.

Il boom della domanda. Quando e dove?

Il grosso problema di un mercato come quello del rame è la mancanza di nuove risorse estrattive. Nel 2022 la produzione a livello globale è stata di 21,8 milioni di tonnellate (dati International Copper Study Group), con un aumento di solo 1 milione di tonnellate nei tre anni precedenti. Inoltre, gli analisti prevedono una bassa crescita della produzione in Perù e in Cile, paesi produttori leader.

Perciò, con un’offerta praticamente imbalsamata, sarà la domanda a determinare le sorti dei prezzi. E, a questo proposito, gli analisti non nutrono dubbi sull’aumento della domanda di rame. Nessuno sa quando, dove e quanto velocemente esploderà la domanda, ma è certo che ciò avverrà.

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Rame: ci attende un grosso buco dell’offerta was last modified: Novembre 16th, 2025 by Redazione