Quasi tutti i minerali nelle mani della Cina

La Cina ha puntato ormai da anni al controllo di molte risorse minerarie del pianeta. La lista delle materie prime sotto il controllo cinese è lunga e, anno dopo anno, continua a crescere.

Il mercato delle terre rare e dei metalli rari è monopolizzato dalla Cina e tutti gli osservatori hanno evidenziato quanto sia schiacciante questo predominio e a quali conseguenze potrebbe portare, dal momento che la maggior parte delle industrie mondiali dipendono da questi metalli per la produzione di beni indispensabili alla nostra società: high tech, energie rinnovabili, sistemi militari, aviazione, attrezzature mediche, ma l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Ma quale è la situazione per tutti gli altri minerali? È altrettanto preoccupante o l’Occidente può opporre un controllo su altri minerali e controbilanciare lo strapotere cinese sui metalli rari e strategici?

Più della metà dei minerali e metalli critici sono in mano alla Cina

La risposta a queste domande non è tranquillizzante e potrebbe far pensare che abbiamo seriamente ipotecato i futuri sviluppi delle industrie occidentali. Il British Geological Survey ha redatto una lista dei minerali considerati critici, la cui disponibilità, limitata e inferiore alla domanda, potrebbe mettere a repentaglio la nostra economia. La Cina detiene il primato, come produttore, per più della metà di questi minerali e metalli, 38 per l’esattezza.

La Cina riesce ad essere più efficace nel produrre tante risorse, anche perché ha manodopera a basso costo e normative ambientali permissive. Ma il motivo principale che la rende leader incontrastato delle risorse minerarie mondiali è la sua visione strategica. Le risorse minerarie sono considerate il mezzo per raggiungere lo sviluppo economico e per imporre il proprio predominio globale.

Da questa visione ne consegue che l’acquisizione di risorse minerarie, sopratutto se critiche, non è una questione di prezzo, ma una volontà politica (qualche volta anche militare) il cui costo verrà ripagato una volta che le industrie nazionali saranno leader nel mercato globale.

Uno scontro tra due visioni, una occidentale e l’altra orientale, molto diverse. L’Occidente crede di controllare il mercato con il predominio della tecnologia e della finanza, la Cina scommette invece sulle risorse fisiche che servono alla produzione. L’economia virtuale contro l’economia reale?

Nei prossimi anni avremo modo di constatare qual’è la strategia vincente. Per il momento possiamo leggere l’elenco delle risorse per le quali, già ad oggi, la Cina è leader mondiale. I dati si riferiscono alla produzione cinese del 2010 e l’ordine è alfabetico.

Minerali e metalli cinesi

1Alumina: 28.939.000 tonnellate 2Alluminio: 16.194.500 tonnellate 3Antimonio: 129.831 tonnellate 4Arsenico: 25.000 tonnellate 5Baritina: 3.900.000 tonnellate 6Bismuto: 1.465 tonnellate 7Cadmio: 7.200 tonnellate 8Carbone: 3.240.000.000 9Cobalto: 32.390 tonnellate 10Rame: 5.418.900 tonnellate 11Fluorite: 3.300.000 tonnellate 12Gallio: i numeri esatti non sono noti 13Germanio: 100 tonnellate 14Oro: 340.880 chilogrammi 15Grafite: 1.800.000 tonnellate 16Gesso: 37.000.000 tonnellate 17Indio: 300 tonnellate 18Iodio: 15.793 tonnellate 19Ferro minerale: 1.071.555.000 tonnellate
20Ghisa: 590.218.000 tonnellate 21Acciaio: 626.959.000 tonnellate 22Piombo: 1.851.000 tonnellate 23Magnesite: 14.000.000 tonnellate 24Magnesio: 653.800 tonnellate 25Manganese: 14.000.000 tonnellate 26Mercurio: 1.585.000 tonnellate 27Mica: 126.000 tonnellate 28Molibdeno: 100.000 tonnellate 29Fosfati: 68.070.000 tonnellate 30Terre rare: 118.900 tonnellate 31Sale: 62.748.000 tonnellate 32Stronzio: 700.000 tonnellate 33Zolfo: 16.426.640 tonnellate 34Talco: 2.000.000 tonnellate 35Stagno: 279.100 tonnellate 36Tungsteno: 52.000 tonnellate 37Wollastonite: 300.000 tonnellate 38Zinco: 8.863.800 tonnellate

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Quasi tutti i minerali nelle mani della Cina was last modified: Novembre 25th, 2020 by Redazione