Amazon ha annunciato il taglio di circa 14.000 posti di lavoro nel settore corporate, pari a circa il 4% della sua forza lavoro amministrativa. La decisione rientra in una più ampia strategia di razionalizzazione dei costi, mentre l’azienda intensifica gli investimenti nell’intelligenza artificiale (AI) e nelle infrastrutture cloud.
Dall’arrivo di Andy Jassy alla guida di Amazon nel 2021, la parola d’ordine è diventata “efficienza”. Dopo aver già ridotto di 27.000 unità la forza lavoro nel 2023, l’azienda prosegue nel processo di ridefinizione del proprio modello operativo. Il motore del cambiamento è l’intelligenza artificiale generativa, che secondo Jassy ridisegnerà ogni aspetto dell’esperienza del cliente.
Parallelamente ai tagli, Amazon continua a investire somme record nell’espansione della propria infrastruttura tecnologica. Nel 2025 il gruppo ha destinato circa 10 miliardi di dollari per la costruzione di un campus dedicato all’intelligenza artificiale in North Carolina, oltre a progetti analoghi in Mississippi, Indiana e Ohio.
Gli analisti vedono nei licenziamenti una pulizia profonda della struttura aziendale, mirata a rendere Amazon più snella e competitiva. La scelta di ridurre la forza lavoro corporate mentre si investono miliardi nell’AI segna un punto di svolta per il colosso di Seattle: un passaggio da un modello fondato sul lavoro umano a uno basato sempre più su infrastrutture tecnologiche.
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