Per JPMorgan prezzi dell’oro a 6.000 dollari entro il 2029 (+80% rispetto ad oggi)
Prima che Donald Trump finisca di essere Presidente degli Stati Uniti, i prezzi dell’oro arriveranno a 6.000 dollari come prevede JPMorgan?
Prima che Donald Trump finisca di essere Presidente degli Stati Uniti, i prezzi dell’oro arriveranno a 6.000 dollari come prevede JPMorgan?
Il prezzo del minerale di ferro scende dopo le misure restrittive sul settore siderurgico cinese. Ma l’assenza di dettagli chiari continuerà a mantenere l’instabilità dei prezzi.
Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le previsioni sui prezzi del rame per il 2025, sulla spinta della forte domanda cinese e da minori tensioni commerciali globali.
Mentre l’Unione Europea punta sulla transizione verde, l’industria siderurgica sembra remare controcorrente. ArcelorMittal ha investito appena una minima parte dei suoi profitti nella decarbonizzazione.
Nonostante i timori di una recessione globale alimentati dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, i prezzi del rame sono al rialzo. Boom di breve durata o qualcosa di più?
La Romania vira verso il nazionalismo, mettendo in discussione chi sfrutterà le importanti risorse minerarie del paese e facendo tremare le multinazionali del settore.
La decisione dell’Occidente di congelare le riserve valutarie russe ha spinto molte banche centrali a riconsiderare la sicurezza delle proprie riserve in dollari e a spostarsi verso l’oro.
I dazi introdotti da Trump stanno producendo effetti opposti sulle due sponde dell’Atlantico. Premi che crollano in Europa e alle stelle negli USA.
La Banca Mondiale prevede che i prezzi globali delle materie prime subiranno un forte calo nel 2025 e nel 2026.
Un articolo del Financial Times rivela che esiste il rischio concreto per la Cina di esaurire le scorte di rame nel giro di poche settimane. E le conseguenze sugli equilibri globali di mercato sarebbero dirompenti…
Decarbonizzazione dell’acciaio e sicurezza degli approvvigionamenti spingono sempre più governi a limitare le esportazioni di rottami.
I prezzi del nichel hanno raggiunto i minimi degli ultimi cinque anni nel primo trimestre di quest’anno. Il mercato si riprenderà nel corso dell’anno?
Dopo anni di crescita vertiginosa, la produzione cinese di alluminio tocca i limiti imposti dal governo, aprendo nuove opportunità per i produttori occidentali.
Il controllo dell’estrazione del rame si sta delineando lungo nuove linee geopolitiche, con l’America in testa seguita dalla Cina. In un mondo sempre più polarizzato, la mappa delle “sfere di influenza” rivela come la produzione di questo metallo strategico stia diventando una questione di potere globale.
Il produttore rumeno di alluminio ALRO lancia l’allarme per il sistema industriale europeo: preparatevi ad un’ondata di alluminio cinese a basso costo e preparatevi in fretta.
A inizio 2025 i prezzi del rame hanno toccato nuovi massimi storici, spinti da tensioni commerciali e speculazioni sui dazi. Ma ora il mercato si muove lateralmente, incerto sul futuro.
Nuove quote e misure anti-dumping per difendere l’industria siderurgica europea. Ma l’energia resta il tallone d’Achille.
Tra ritorsioni economiche e scontro geopolitico, la Cina stringe la morsa sulle materie prime strategiche. Cresce la preoccupazione in Occidente.
Le nuove misure protezionistiche annunciate da Trump e la debole crescita economica globale spingono Goldman Sachs a correggere le proprie stime per il mercato dell’alluminio. Ecco cosa aspettarsi nei prossimi anni.
Il mercato siderurgico italiano attraversa una fase di forte incertezza tra rialzi dei prezzi, domanda debole e nuove tensioni commerciali globali. Una recente analisi di Assormet evidenzia i rischi che gli equilibri del settore cambino radicalmente.
Gli operatori temono le conseguenze dei dazi USA, nonché le misure adottate in Europa per limitare le esportazioni di rottami metallici.
Trump rilancia la guerra commerciale con la Cina alzando i dazi al 125%, mentre cresce il timore di un blocco totale delle forniture di terre rare.
Gli acquirenti cinesi hanno colto al volo il crollo dei prezzi del rame sotto gli 8.500 dollari, scatenando una corsa agli acquisti. Nel frattempo, gli analisti prevedono ribassi ancora maggiori.
I prezzi dei coil laminati a caldo in Europa tornano a salire, spinti da buoni ordinativi e un’offerta limitata, ma la domanda resta debole e il futuro incerto.
Bank of America lancia l’allarme: in arrivo una nuova ondata di volatilità nei mercati dei metalli a causa delle tensioni commerciali globali e dell’incertezza sulle politiche tariffarie. Riviste al ribasso le previsioni per rame, alluminio e carbone.
Il mercato globale dell’acciaio inossidabile deve affrontare mesi complessi, tra materie prime volatili, sfide commerciali e una domanda assai incerta. Tuttavia, a livello globale, ci sono spiragli di ripresa.
L’argento crolla di oltre il 12%, segnando la sua settimana peggiore dal 2020, mentre i dazi, i timori di recessione e le richieste di margine riducono drasticamente la domanda.
Il rame è sprofondato come non si era mai visto negli ultimi ultimi 5 anni, mentre i dazi colpiscono i metalli e le aziende minerarie.
È un momento cruciale per il mercato dell’alluminio visto che la Cina sta ridisegnando la mappa dell’offerta di metallo.
BNP Paribas prevede un crollo imminente del prezzo del rame, dopo il rally alimentato dai dazi USA. La domanda statunitense in calo e un surplus di offerta potrebbero schiacciare i prezzi nel breve termine.