La nuova mossa di Trump sul rame manda in tilt i prezzi, soprattutto a New York
Il mercato globale del rame è stato sconvolto dalla decisione di Donald Trump di imporre dazi del 50% su molti prodotti in rame, escludendo però il metallo raffinato.
Il mercato globale del rame è stato sconvolto dalla decisione di Donald Trump di imporre dazi del 50% su molti prodotti in rame, escludendo però il metallo raffinato.
Anche se i prezzi dell’alluminio hanno raggiunto i massimi da 4 mesi, tra dazi, tensioni geopolitiche e nuove strategie industriali, il mercato resta instabile e fortemente esposto a cambiamenti improvvisi.
La domanda globale di terre rare magnetiche triplicherà entro il 2035, trainata da veicoli elettrici e turbine eoliche. Ma l’offerta, ancora dominata dalla Cina, fatica a tenere il passo.
Nel primo semestre del 2025, la produzione mondiale di alluminio primario ha registrato una crescita moderata nonostante numerosi problemi.
L’industria siderurgica europea è sotto assedio: prezzi in caduta libera, concorrenza cinese, dazi statunitensi e costi energetici elevati stanno mettendo a dura prova un settore cruciale per l’economia e la sicurezza del continente.
AMAG Austria Metall AG, colosso dell’alluminio austriaco, registra un crollo del 64% dell’utile netto a causa dei dazi statunitensi, saliti al 50%.
Entro il 2034, il mercato globale del rame riciclato potrebbe triplicare, trainato dalla domanda di veicoli elettrici, energie rinnovabili e infrastrutture urbane.
L’avvio della costruzione della più grande diga idroelettrica del mondo in Tibet ha innescato un’impennata dei prezzi del minerale di ferro, ai massimi da 5 mesi.
La soluzione alla debole domanda globale di billette potrebbe essere l’alluminio liquido, più rapido da consegnare, meno energivoro e più flessibile.
Nel 2025 il mercato globale dell’alluminio mostra segnali contrastanti. Mentre i premi statunitensi volano, quelli europei crollano.
La Cina si avvia a stabilire un nuovo record nelle esportazioni di acciaio, alimentando tensioni globali con prezzi stracciati e un eccesso di offerta che mette in crisi i produttori internazionali.
Grazie alla sua integrazione verticale e all’acquisto di Encore Wire, l’azienda italiana si dice pronta a beneficiare dei dazi USA, nonostante le tensioni sul mercato e i rincari per i consumatori.
Emirates Global Aluminium ed il colosso italiano Brembo rafforzano la loro alleanza puntando sull’alluminio solare CelestiAL, prodotto nel deserto degli Emirati.
Nonostante la volatilità dei prezzi innescata da nuovi dazi statunitensi sul rame, Barrick Mining punta con decisione sul metallo rosso.
Mentre le aziende americane affrontano costi più alti a causa dei nuovi dazi, il settore dei rottami di rame vive un boom, essendo diventato una risorsa strategica per compensare la scarsità di metallo raffinato.
Nonostante il calo dei prezzi e la crescente diffusione di batterie che non ne fanno uso, il nichel ha superato il litio come metallo più prezioso nelle batterie per veicoli elettrici.
L’annuncio a sorpresa di Donald Trump sull’introduzione di un dazio del 50% sul rame ha scosso i mercati globali, spingendo i prezzi del metallo ai massimi storici.
Il mercato globale dell’acciaio affronta il terzo anno consecutivo di calo della domanda, spingendo i produttori verso una trasformazione radicale: non più solo materia prima, ma soluzioni su misura ad alto valore aggiunto.
I mercati dello zinco e del piombo registreranno una modesta crescita della domanda e un aumento dell’offerta. Risultato? Conseguenti eccedenze previste…
La Guinea ha registrato un record nelle esportazioni di bauxite, con un balzo del 39% nel primo trimestre del 2025, trainato dalla forte domanda cinese di alluminio.
Il prezzo del rame è spinto da una forte contrazione delle scorte e da segnali di distensione tra Stati Uniti e Cina.
Si prevede che la recente scoperta di una riserva di minerale di ferro pari a 55 miliardi di tonnellate in Australia avrà un impatto significativo sui mercati e sui prezzi globali.
Secondo Bank of America, l’oro potrebbe raggiungere i 4.000 dollari l’oncia entro un anno, spinto non tanto dalle tensioni geopolitiche quanto dal crescente debito fiscale degli Stati Uniti.
Il mercato del rame è in forte tensione, con scorte in caduta libera, esportazioni cinesi record e l’ombra di dazi USA a stravolgere gli equilibri globali.
Le scorte di alluminio nei magazzini LME sono crollate ai minimi degli ultimi anni, mentre i prezzi continuano a salire. Alla base del calo, un complesso intreccio geopolitico tra Russia e Cina, che sta ridisegnando le rotte dell’alluminio globale.
La transizione verde rischia di scontrarsi con la realtà del rame, insufficiente a soddisfare i piani green e lo sviluppo globale.
Mentre piovono sul paese bombe americane e israeliane, non va dimenticato che l’Iran è determinante per gli equilibri petroliferi globali.
L’invasione di acciaio a basso costo da paesi extraeuropei minaccia la sopravvivenza della siderurgia europea, mettendo a rischio anche l’autonomia militare del continente.
Una serie di fattori, quali l’aumento delle vendite al dettaglio in Cina, la riduzione delle scorte e l’impennata dei prezzi della bauxite, hanno spinto in alto i prezzi dell’alluminio.
La corsa globale al rame verso gli Stati Uniti, in vista di possibili dazi imposti da Trump, sta prosciugando le scorte mondiali e generando forti squilibri nei mercati.