Terremoti e fracking: il caso Oklahoma

Un recente studio di una delle più autorevoli riviste scientifiche evidenzia che l’estrazione di gas e petrolio tramite la tecnologia della fratturazione idraulica, potrebbe innescare effetti geologici non controllabili. I frequenti terremoti che si verificano in Oklahoma ne sarebbero la prova.

L’estrazione di gas e petrolio può influenzare l’attività tellurica? Lo studio pubblicato la scorsa settimana sulla rivista Scientific American ha acceso l’attenzione di tutti gli investitori sulla questione.

Secondo lo studio, l’iniezione di acque reflue potrebbe essere responsabile di effetti geologici potenzialmente devastanti.

I ricercatori hanno studiato fattori quali le proprietà fisiche delle rocce, dove vengono iniettate le acque reflue per la fratturazione idraulica.

In questo modo hanno scoperto che un ristretto numero di siti dove vengono iniettate le acque reflue in Oklahoma (Stati Uniti) potrebbe avere la capacità di scatenare terremoti relativamente forti anche a lunghe distanze, cosa che sembrerebbe confermata da alcuni terremoti che si verificano fino a 20 miglia di distanza dai pozzi.

Scientific American scrive che, soltanto nell’anno in corso, oltre 230 terremoti con magnitudo 3.0 o superiore sono stati registrati in Oklahoma

Lo studio giustifica le lamentele dei residenti in Oklahoma che affermano che i terremoti sono diventati più frequenti frequenti da quando sono cominciate le operazioni di trivellazione di gas e petrolio nella zona.

Scientific American scrive che, soltanto nell’anno in corso, oltre 230 terremoti con magnitudo 3.0 o superiore sono stati registrati in Oklahoma. Prima del 2008, la media annua era di un solo un singolo terremoto.

Geoffrey Abers della Cornell University, uno degli autori dello studio, ha dichiarato è davvero senza precedenti il verificarsi di numerosi terremoti  in una regione così vasta.

Tuttavia, lo studioso ha anche osservato che sarebbe necessario indagare più a fondo per comprendere meglio il fenomeno, che certamente è il segnale che sta succedendo qualcosa di importante alla geologia del territorio.

Anche in questo caso, il tema della licenza sociale assume un’importanza cruciale, anche dal punto di vista degli investitori.

Sono centinaia i residenti in Oklahoma che si lamentano da anni dei terremoti che colpiscono le loro case. Perciò non è azzardato ipotizzare che, in un prossimo futuro, il governo americano intervenga con una legge per limitare i progetti di fracking per l’estrazione di petrolio e gas, soprattutto se altri studi dovessero confermare le conclusioni pubblicate da Scientific American.

L’associazione delle aziende petrolifere americane (Independent Petroleum Association of America) sta prendendo molto sul serio la questione e, tramite il proprio portavoce, ha dichiarato che l’industria petrolifera si sta attivamente impegnando per studiare a fondo il problema. Inoltre, poiché già esistono tecniche per mitigare il rischio sismico per i pozzi dove vengono iniettate le acque reflue, è possibile mettere a punto processi di estrazione di gas e petrolio responsabili e senza rischi sismici.

Certamente, il settore del fracking, o fratturazione idraulica, dovrà tener conto della cosiddetta licenza sociale e il futuro potrebbe essere favorevole soltanto alle aziende che si prenderanno in carico il problema con responsabilità e trasparenza.

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