Santa Lucia, un angolo di paradiso…non solo fiscale

La piccola isola nel Mar dei Caraibi, balzata agli onori delle cronache giudiziarie italiane, ha trasformato la propria economia passando dalla coltivazione delle banane ai servizi finanziari internazionali e al turismo.

L’isola di Santa Lucia è balzata all’attenzione delle cronache italiane per la vicenda che ha coinvolto il Presidente della Camera dei deputati, Giancarlo Fini, relativamente ad un alloggio situato a Montecarlo e venduto dal partito Alleanza Nazionale ad una società offshore di Santa Lucia, dietro la quale ci sarebbe stato lo stesso Fini. Ma al di là dei complotti politici nazionali, l’isola ha una fama internazionale proprio per i servizi offshore che offre a clienti di tutto il mondo.

St.Lucia o Santa Lucia è un’isola tra il Mar dei Caraibi e l’Oceano Atlantico. Fa parte delle Piccole Antille e si trova a nord delle isole di Saint Vincent e Grenadine e a sud di Martinica. La popolazione è di circa 150.000 abitanti.

St.Lucia ha modellato una propria nicchia di servizi finanziari offshore, in modo tale da riuscire a sviluppare un mix sostenibile di servizi finanziari, servizi di consulenza, infrastrutture e una qualità di vita ottima. Inoltre negli ultimi anni, l’isola è anche diventata un rifugio per molte persone in cerca di una casa (prima o seconda) per vivere in un posto caldo e circondato dal mare. I servizi turistici si sono perciò molto sviluppati nel corso degli ultimi 3 anni, favoriti anche dall’esenzione fiscale per gli investimenti rivolti alla creazione di alloggi di qualità nel settore alberghiero.

È l’ideale per persone che hanno i propri redditi derivanti da capitali o da proprietà detenute in qualsiasi parte del mondo

St.Lucia è molto conosciuta come paradiso fiscale offshore. Non ci sono imposte sui guadagni derivanti dagli investimenti di capitale e non ci sono imposte di successione. Non esistono tasse sugli interessi bancari e sui dividendi percepiti. Quindi è l’ideale per persone che hanno i propri redditi derivanti da capitali o da proprietà detenute in qualsiasi parte del mondo. Inoltre per le società con sede nell’isola esiste un periodo di dieci anni di esenzione fiscale totale e dopo tale periodo le imposte possono diventare al massimo del 15%. Per tutte le attività legate ai sevizi offshore e di consulenza direzionale è stato introdotto un credito di imposta del 95% su tutti i guadagni ottenuti.

Esistono poi delle società, le IBC, che possono incorporare società estere e garantire una specie di scudo fiscale offshore. Anche i dipendenti di queste società godono di esenzione fiscale.

Per quanto riguarda le attività di commercio internazionale, l’isola di Santa Lucia ha una zona franca (duty free zone) dove effettuare importazioni ed esportazioni senza dazi. La vicinanza con l’aeroporto (Hewanorra International Airport) e con il porto (Vieux Fort Sea Port) che consente il transito anche per le navi ad alto tonnellaggio, la rende molto attrattiva per molte attività commerciali.

Il governo sta perseguendo una politica per facilitare gli stranieri, soprattutto se qualificati professionalmente, che vogliano risiedere sull’isola o per lavorare o per avviare un’impresa. È possibile ottenere un permesso di lavoro a  costi ragionevoli e una volta ottenuto si potrà richiedere un permesso di soggiorno anche per i propri familiari al seguito. La cittadinanza nell’isola richiede una residenza di almeno sette anni.

Ma non pensiate che Santa Lucia sia un’isola abitata, oltre che da turisti, da una popolazione povera e ignorante. L’isola  vanta il più alto tasso di vincitori di Premi Nobel in rapporto alla popolazione nazionale. Ben due abitanti dell’isola hanno ottenuto l’ambito premio: l’economista Arthur Lewisvinse, Premio Nobel per l’economia nel 1979, e Derek Walcott che ha ricevuto nel 1992 il Premio Nobel per la letteratura.

Il governo di St.Lucia ha fatto politiche economiche e finanziarie pensando agli obbiettivi di lungo termine. Aprire a professionisti qualificati stranieri, turisti e persone benestanti alla ricerca di un angolo di paradiso e al riparo da governi fiscalmente insaziabili, è stata una formula vincente che ha permesso alla popolazione dell’isola di raggiungere livelli di benessere impensabili quando l’ isola era soltanto un piccolo stato che produceva banane.

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