Proteggere i risparmi dal coronavirus? Missione impossibile…

È possibile proteggere risparmi e capitali dall’epidemia che sta scuotendo tutti i mercati? Facciamo il punto sugli antidoti finanziari al nuovo coronavirus.

L’epidemia di coronavirus (COVID-19) che ha avuto il primo focolaio a Wuhan, in Cina, ha già causato la morte di oltre 2.000 persone e oltre 70.000 infetti.

Le autorità cinesi hanno bloccato intere città, confinando decine di milioni di persone nelle loro case e tirando il freno della più grande economia industriale del mondo.

La paura si è diffusa in tutto il pianeta poiché l’impatto complessivo dell’epidemia non è noto. In Italia, cominciamo a capire cosa significhi da quando si sono verificati i primi casi di infezione nel cuore del nostro sistema economico e produttivo, la Pianura Padana. Ad oggi, si contano un morto e venti contagiati ma la situazione è destinata a peggiorare nel breve termine.

Una perturbazione così grave non poteva che colpire anche i mercati globali. Metalli di base ed energia sono stati i settori più colpiti. Le fonderie in Cina stanno rallentando la produzione e i trasporti di merci e persone si stanno fermando.

Il cigno nero

I trader hanno già ribattezzato questo evento come il cigno nero. In pratica, un evento così raro e imprevedibile che è impossibile prevederlo e, tantomeno, calcolarne le conseguenze.

Se prendiamo il caso di metalli industriali come rame, ferro o alluminio, duramente colpiti dal coronavirus, non si potrà mai evitare il rischio del cigno nero. A meno di rimanere sempre e completamente fuori dal mercato. L’unico modo per proteggersi da simili eventualità è diversificare gli investimenti, includendo metalli come oro ed argento.

Come noto da tempo, i beni rifugio come oro e argento servono a proteggere nel caso in cui un cigno nero collassi il valore di altri investimenti. Naturalmente, non tutti gli investitori sono consapevoli che esiste il rischio sistemico, innescato da eventi imprevedibili come quello che si sta verificando con il coronavirus.

Adesso, cosa dovrebbero fare un investitore?

Secondo gli esperti, nella situazione attuale in cui non ci sono abbastanza informazioni disponibili su quale potrebbe essere la ricaduta economica dell’epidemia, è importante non reagire emotivamente.

Inoltre, è altrettanto importante far tesoro della lezione per il futuro: oro e argento sono i porti più sicuri quando si scatenano gravi crisi.

Chi invece sta pensando che le società di ricerca medica o le aziende farmaceutiche siano adesso un buon posto per parcheggiare i soldi, farebbe meglio a cambiare idea. Infatti, quando le case farmaceutiche potranno fare qualcosa di rilevante, il coronavirus sarà storia passata.

Per quanto riguarda la gravità della situazione attuale, pur in presenza di un diffuso cinismo dei media internazionali verso la Cina, è una pessima idea quella di minimizzare gli effetti del COVID-19. Possiamo già vedere che gli enormi sforzi della Cina per contenere il diffondersi del contagio avranno costi enormi. Così come sarà molto gravoso il costo per le aziende di tutto il mondo che hanno chiuso le loro attività in Cina o che hanno dovuto spostare le catene di approvvigionamento. Presto, leggeremo dichiarazioni societarie circa l’andamento del conto economico che sembreranno bollettini di guerra. Ma, come accennato, allo stato attuale delle cose, nessuno è in grado di quantificare i danni.

Probabilmente, bisognerà aspettare che passi il panico e la paura per riuscire a capire quali sono i veri danni che ha subito l’economia globale. Ma il conto, alla fine, potrebbe essere davvero salato.

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