I prezzi del carbone non smettono di salire

Mentre i prezzi del carbone salgono, l’Indonesia, senza apparenti motivazioni, ha bloccato le esportazioni dall’importante regione di Kalimantan.

Il carbone continua a trascinare verso l’alto tutto il settore delle materie prime.

Anche le ultime notizie che arrivano dall’India infiammano il mercato: il principale produttore mondiale di carbone, la statale Coal India Ltd, è a caccia di acquisizioni all’estero di miniere di coke, quello impiegato nella produzione di ferro e acciaio.

Inoltre, il più grande esportatore del mondo, l’Indonesia, potrebbe aggiungere altra benzina sul fuoco. Una serie di problemi locali, stanno creando un potenziale significativo nell’interruzione delle forniture, con un conseguente aumento dei prezzi a livello globale. Esattamente quanto sta succedendo nella regione del Kalimantan, sull’isola di Borneo, dove le esportazioni di carbone si sono improvvisamente fermate.

Nei porti del Borneo ci sono 136 navi al largo, in vana attesa di caricare carbone

Secondo Reuters, nei porti del Borneo ci sono 136 navi al largo, in vana attesa di caricare carbone. E il loro numero sembra aumentare con il passare delle settimane. Gli acquirenti potrebbero essere presto costretti a fare rotta sulla vicina Australia per trovare delle forniture, anche se acquisti all’ultimo momento di questo genere non farebbero altro che spingere i prezzi verso l’alto.

L’Indonesia prevede di produrre 470 milioni di tonnellate di carbone nel 2017, la maggior parte del quale destinato alle esportazioni in Asia. Tra più grandi produttori del paese ci sono Bumi Resources, Adaro Energy e Bukit Asam.

Così come il motivo dell’interruzione delle forniture a Kalimantan è sconosciuta, è impossibile sapere quando il blocco terminerà. Potrebbe essere un problema che si risolve rapidamente o qualcosa che diventerà difficile da gestire e che avrà un impatto significativo su tutto il mercato internazionale.

Il blocco delle forniture dell’Indonesia, potrebbero portare benefici, oltre che all’Australia, anche al Sud Africa. Certamente, chi ne trarrà maggiore e indubbio vantaggio saranno i prezzi del carbone a livello globale.

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