Piccoli passi verso un’economia verde

Grazie all’impiego di nuovi materiali, alcuni scienziati statunitensi stanno lavorando per rendere accessibile la produzione di idrogeno a costi contenuti e quindi per poterla impiegare su scala globale.

Nei laboratori di ricerca di tutto il mondo, spesso a nostra insaputa, si sta lavorando molto duramente per riuscire ad ottenere risultati significativi dall’impiego di nuovi materiali e di nuovi processi per arrivare a tecnologie rinnovabili che possano essere impiegate su larga scala.

È il caso della molibdenite, cioè disolfuro di molibdeno, che presso École Polytechnique Fédérale di Losanna (EPFL) stanno impiegando su semiconduttori di nuova generazione che potrebbero venire impiegati nei sensori di immagine, componenti chiave per tutte le fotocamere odierne. Attualmente, tutte le fotocamere digitali possiedono un sensore al silicio la la cui superficie è di un materiale semiconduttore che reagisce alla luce generando una specifica carica elettrica che viene poi trasferita al firmware della fotocamera per l’elaborazione. L’efficienza di questo processo dipende da quanta luce è necessaria per emettere la carica elettrica. Utilizzando la molibdenite in sostituzione del silicio, il team di scienziati dell’EPFL è stato in grado di creare un prototipo di un sensore di immagine che ha cinque volte la sensibilità alla luce rispetto alle tecnologie attuali.

Il lavoro degli scienziati di Losanna potrebbe portare allo sviluppo di fotocamere digitali che sono 5 volte più sensibile alla luce

Il lavoro degli scienziati di Losanna potrebbe portare allo sviluppo di fotocamere digitali che sono cinque volte più sensibile alla luce rispetto a quelli disponibili al momento. Queste fotocamere aprirebbero nuove possibilità per quella vasta area della fotografia che opera in condizioni di scarsa illuminazione o di notte, senza ricorrere a tecniche di illuminazione artificiale. Si potrebbe arrivare alla possibilità di scattare fotografie utilizzando soltanto la luce delle stelle.

Contemporaneamente, presso la University of Wisconsin-Madison, stanno studiando un nuovissimo catalizzatore in grado di produrre idrogeno dall’acqua, con l’impiego di energia elettrica. Naturalmente, l’obbiettivo di produrre un gas come l’idrogeno, l’unico gas non inquinante, è considerato il punto di arrivo di un’economia verde su scala globale.

Gli scienziati statunitensi, anzichè impiegare platino per ottenere la reazione che porta alla produzione di idrogeno, stanno sperimentando delle nanostrutture di disolfuro di molibdeno depositate su un disco di grafite. Anche se il nuovo catalizzatore non è ancora così efficiente come quelli tradizionali al platino, presto potrebbe diventare un’alternativa molto più economica e quindi più facilmente accessibile per applicazioni commerciali.

Molto spesso, i grandi progressi della ricerca scientifica nascono da tanti piccoli passi verso l’innovazione e non solo dalle grandi e sensazionali scoperte che colpiscono l’immaginario collettivo. I nuovi esperimenti sul molibdeno ne sono un piccolo ma significativo esempio.

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