Petrolio e gas a Cipro: una partita a scacchi per super potenze

In questa piccola isola del Mediterraneo si sta giocando, senza clamori mediatici, una partita geopolitica con una posta enorme in gioco.

L’interesse geopolitico globale per l’isola di Cipro si è risvegliato improvvisamente sette anni or sono. Non è difficile immaginare perché…

La società americana Noble Energy, nel 2001, scopre un enorme giacimento di idrocarburi nella Zona Economica Esclusiva di Cipro (ZEE), accendendo l’attenzione delle super potenze mondiali. Adesso, la possibilità di un insediamento militare americano, che attirerebbe una immediata risposta russa, ha infiammato le tensioni già forti per il conflitto greco-cipriota-turco in corso sull’isola. Il gioco si sta facendo duro e la posta in gioco è molto alta.

Cipro è un’isola nella parte orientale del Mar Mediterraneo, divisa in Repubblica di Cipro, a dominanza greca, e nella Repubblica Turca di Cipro Nord, controllato dai turchi. Dal 2004, la prima è membro dell’Unione europea, mentre la seconda è riconosciuta soltanto dalla Turchia.

Ma è la ZEE dove si sta giocando questo questa partita a scacchi geopolitica.

La Turchia non accetta la giurisdizione di Cipro nella ZEE, soprattutto se si tratta di concessioni per le trivellazione offshore di petrolio e gas. Ogni tentativo da parte di Cipro di invitare compagnie internazionali per esplorazioni petrolifere solleva sempre una forte reazione turca.

Arriva la Exxon e… il clima politico si infuoca

Fino ad ora, la guerra per le risorse naturali cipriote tra Repubblica di Cipro e la Turchia è rimasta solo verbale. Ma l’arrivo delle trivelle della Exxon, la multinazionale americana, potrebbe alzare il livello dello scontro. L’inizio delle trivellazioni al largo di Cipro ha già portato la tensione al massimo. Per la Turchia si tratta di una mossa delle compagnie straniere che vogliono contribuire alla destabilizzazione della regione.

La Exxon non è l’unico giocatore in questo gioco pericoloso. Anche la nostra ENI e la francese Total SA, hanno annunciato un’offerta congiunta per iniziare le esplorazioni nelle acque cipriote. Inoltre, anche la Turkish Petroleum fa parte del gioco ed è assai interessata a quanto scoprirà la Exxon, per poterne in seguito approfittare.

Una vena di oro nero e gas

Da un punto di vista economico, la posta in gioco nella ZEE di Cipro è enorme. Ci sono studi e ricerche che confermano l’impressionante potenziale di idrocarburi in quest’area ma, molti pensano che ci sia addirittura un mega giacimento ancora più grande delle stime attuali, una specie di vena di oro nero e gas naturale.

In ogni caso, quello che succederà è di grande importanza per molti paesi, compresi Israele, Qatar, Egitto, Turchia, Grecia, Stati Uniti ed Europa.

Ma i problemi più grossi potrebbero sorgere tra le due super potenze. Sembra infatti che gli Stati Uniti stiano valutando la possibilità di creare basi operative avanzate per le sue truppe a Cipro. Perciò, Mosca ha già avvertito che non consentirà alle forze armate statunitensi di schierarsi sull’isola.

In effetti, il gran dispiego di mezzi per le operazioni di esplorazione di petrolio e gas della Exxon, sembrerebbero proprio la prima mossa americana in una delle scacchiere geopolitiche più importanti del mondo.

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