Perché il Qatar ha deciso di lasciare l’OPEC?

Nuove incertezze sul futuro dell’OPEC, dopo la decisione, forse irrazionale, del Qatar di abbandonare il cartello del petrolio.

L’annuncio di Saad Al Kaabi, ministro dell’energia del Qatar, che il paese lascerà l’OPEC per concentrare investimenti e sforzi politici sul gas naturale, potrebbe sembrare la prova di una nuova spaccatura all’interno dell’organizzazione.

In realtà, il futuro dell‘OPEC non sembra per nulla in pericolo. Il cartello petrolifero ha sempre dovuto affrontare discordie interne o addirittura scontri diretti. Come nel 2017, con la spaccatura diplomatica tra l’estremista iraniano Ahmadinejad (sostenuto da Hugo Chavez) e l’Arabia Saudita.

Una produzione petrolifera di secondo piano

La decisione del Qatar di abbandonate dal primo gennaio 2019, non può intaccare l’OPEC per il fatto che la produzione petrolifera di Doha è insignificante rispetto ad alcuni dei membri dell’organizzazione.

La maggior parte del petrolio greggio del Qatar proviene da Al-Shaheen, un giacimento di petrolio sviluppato in collaborazione con Maersk Petroleum, una società petrolifera danese indipendente. Questo impianto è stato per anni un gioiello della tecnologia estrattiva e, fuori dall’OPEC, il suo futuro diventa incerto.

Decisione irrazionale

In ogni caso, molti osservatori pensano che la decisione del Qatar sia abbastanza irrazionale. Fino ad ora, come membro dell’OPEC, il Qatar ha avuto voce in capitolo ben oltre le sue reali capacità economiche o militari. In questo ruolo il paese ha svolto un ruolo fondamentale sulla scena globale. Ovviamente, l’abbandono dell’OPEC comporterà immediatamente la perdita di questa influenza.

Da un punto geopolitico, diventare una potenza del gas naturale non è un fattore di peso per le potenze globali o per gli strateghi militari. Invece, far parte del gruppo decisionale all’interno dell’OPEC è una posizione assai importante dal punto di vista della Casa Bianca, del Cremlino e di Bruxelles.

Certamente, la decisione del Qatar farà pressione su Teheran. Infatti, la perdita di un altro mediatore del potere filo-iraniano nel cartello saudita del petrolio, potrebbe preludere all’ingresso dell’Egitto o di altri paesi nell’OPEC, mettendo così l’Iran completamente in un angolo.

In ogni caso, il nuovo stato di cose all’interno dell’organizzazione petrolifera non ha il minimo potenziale per impensierire l’Arabia Saudita e la Russia. Con ogni probabilità, la nuova mossa del Qatar non farà altro che irrobustire ulteriormente il potere del suo acerrimo nemico: l’Arabia Saudita.

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