Miniere urbane d’oro

Negli ultimi anni c’è stato un crescente interesse per le “miniere urbane”, sia da un punto di vista ambientale che economico.

Nel XIX secolo le miniere d’oro attiravano orde di potenziali cercatori, che accarezzavano l’idea di trovare qualche pepita d’oro e di diventare improvvisamente ricchi. In California era diventata una vera e propria febbre, ricordata nei libri di storia come il periodo della corsa all’oro.

Ma anche più indietro nel tempo, nel Medioevo per esempio, gli uomini sono sempre stati attratti dalla possibilità di arricchirsi grazie al prezioso metallo. Una scienza del tempo, chiamata alchimia, aveva portato molte persone a credere che fosse possibile trasformare metalli comuni come il ferro in oro.

Urban mining

Oggi, anche se la società è un po’ più evoluta rispetto al passato, l’attrazione per l’oro come fonte di ricchezza non è da meno. Questa volta però i moderni cercatori d’oro non devono andare troppo lontano. Infatti, le moderne miniere urbane d’oro sono alla portata di tutti e si trovano proprio dove abbiamo dimenticato il nostro vecchio cellulare o dove abbiamo abbandonato il nostro computer obsoleto.

Questo nuova tendenza, ribattezzata dagli anglosassoni con il nome di urban mining (miniere urbane), consiste nell’estrarre oro da apparecchi elettronici, come personal computer, televisori ante HD e telefoni cellulari. Questi rifiuti elettronici (e-waste), possono diventare una vera e propria miniera d’oro. Come evidenziano molte statistiche, tutti noi buttiamo via una sacco di soldi quando decidiamo di sbarazzarci della nostra vecchia elettronica.

50 milioni di tonnellate di elettronica gettate via

Ogni anno scartiamo fino a 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici. Nel 2010, per esempio, abbiamo gettato una quantità inverosimile di dispositivi:

  • 152 milioni di dispositivi mobili;
  • 82,2 milioni di tastiere e mouse;
  • 1,9 milioni di computer;
  • 35,8 milioni di monitor;
  • 33,6 milioni di stampanti;
  • 28,5 milioni di televisori.

Dal momento che, mediamente, per ogni tonnellata di e-waste è possibile ottenere dai 300 ai 400 grammi di oro, è facile calcolare l’enorme ricchezza nascosta nella nostra spazzatura.

Ma come si fa ad estrarre l’oro dai rifiuti elettronici? Anche se non serve la dinamite per far esplodere la roccia o scavare cunicoli sotterranei, il processo non è per niente semplice e, se non eseguito con attenzione e prudenza, può essere pericoloso.

Anche per i minatori urbani la vita non è facile fino a quando non avranno trovato la loro pepita d’oro.

METALLIRARI.COM © SOME RIGHTS RESERVED